"Sono stato violentato in Pineta, erano in due". A processo per gli abusi su un 15enne

Processo a un 24enne straniero accusato di stupro di gruppo e estorsione ai danni di un ragazzino conosciuto su una chat di incontri

Le indagini da parte dei carabinieri

Le indagini da parte dei carabinieri

Lucca, 3 luglio 2021 - Violenza sessuale aggravata su minore, estorsione e violenza sessuale di gruppo. Sono i pesanti capi d’accusa di cui deve rispondere un cittadino 24enne nato in Romania, ma da anni residente tra Lucchesia e Versilia. Il processo si è aperto ieri davanti al tribunale collegiale di Lucca (Genovese, Dal Torrione, Barbieri) per fatti che risalgono a maggio del 2020 e vedono come vittima un ragazzino di 15 anni residente in Versilia.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura il 15enne sarebbe stato violentato nella pineta di Viareggio da due giovani stranieri, uno dei quali il 24enne. Proprio quest’ultimo, era stato conosciuto dal 15enne sull’app Grindr a maggio del 2020. Sarebbe stato il minore a cercare il 24enne che si era presentate come un gigolò. per tentare di allacciare un rapporto con lui. Ne sarebbero seguito un incontro durante il quale i due si erano incontrati e conosciuti. Le loro conversazioni erano andate avanti anche grazie alla chat di Instagram: proprio in chat sarebbe nata l’idea di un secondo incontro. Il luogo scelto: la pineta di Viareggio. E’ qui che, in base a quanto sostenuto dall’accusa, il 24enne si sarebbe presentato insieme a un coetaneo.  

La coppia a quel punto avrebbe abusato del 15enne, filmando anche il rapporto. Proprio quel video diventerà, per gli inquirenti, oggetto di ricatto che sfocerà in una vera e propria richiesta estorsiva: soldi o, come sostenuto dagli inquirenti, oggetti che i due si erano fatti consegnare dal 15enne come riscatto per non diffondere il video. La cifra era stata quantificata dalla ricostruzione della Procura in circa 2mila euro. Mentre per la prestazione sessuale il 15enne avrebbe pagato circa 100 euro.  

Questa è la versione dell’accusa respinta dai legali del 24enne che invece parlano di una prestazione consenziente cercata tramite l’iscrizione a una chat d’incontri, dalla stessa vittima. Per la difesa il 24enne non sarebbe un predatore sessuale, ma un escort con il quale la vittima aveva pattuito una prestazione. Il 15enne era stato ascoltato durante l’incidente probatorio dal Gip del tribunale di Lucca, Riccardo Nerucci e il suo racconto era stato giudicato attendibile.  

Il 24enne era stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura, nel carcere di Prato, ma i suoi legali avevano chiesto e ottenuto la revoca al tribunale del Riesame. Il processo si è aperto ieri nell’aula collegiale del tribunale di Lucca: i giudici ascolteranno il racconto del 15enne ed eventuali testimonianze.  

Se giudicato colpevole il 24enne rischia una pena elevata, vista la pesantezza dei capi d’imputazione aggravati dal fatto che la vittima sia un minorenne ma anche dall’aver agito in gruppo, che va dai 6 ai 12 anni di carcere.  

cla.cap