Viareggio Porto: nessuna spesa pazza. Cade l'accusa di peculato per Volpe e Romani

L’ex presidente condannato a 18 mesi per la Maxidò, assolto il direttore

Migration

Viareggio 5 dicembre 2017 - Viareggio Porto: nessun peculato, abuso d’ufficio o turbativa d’asta da parte di Pietro Romani e Alessandro Volpe. Lo ha deciso il collegio presieduto dal giudice Stefano Billet che ha emesso la sentenza sul caso delle presunte «spese pazze» dei vertici della ex partecipata del Comune.

I giudici hanno accolto in pieno, o quasi, le istanze presentate dagli avvocati difensori (Enrico Marzaduri per Volpe,  Filippo Tacchi Roberto Orlandi e Andrea Bagatti per Romani), assolvendo completamente l’ex direttore della società Pietro Romani, mentre hanno prosciolto l’allora presidente, Alessandro Volpe, dalle accuse di peculato e abuso d’ufficio, ma lo hanno condannato a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) per turbata libertà di scelta del contraente (articolo 353 bis cp).