Calcio, il Viareggio è morto. "Nessuno ci ha aiutato, ora parlano tutti: dove eravate?"

Gli ex Baroni e Nicoletti: "Era un problema vendere un abbonamento"

Tiziano Nicoletti e Cristiano Baroni sono stati alla guida del Viareggio

Tiziano Nicoletti e Cristiano Baroni sono stati alla guida del Viareggio

Viareggio, 12 settembre 2019 - "Salviamo il Viareggio". Un grido che riecheggia da più parti in città. Ma che, almeno alle orecchie di chi ha vissuto il calvario bianconero da protagonista, suona come un appello a chiudere la porta della stalla quando ormai i buoi se la sono data a gambe.

"Leggo con piacere di imprenditori, balneari, associazioni di albergatori, commercianti: tutti pronti a far rinascere il Viareggio – tuona l’ex dirigente Tiziano Nicoletti –; la mia domanda è: ma dov’erano fino a un anno fa, quando noi chiedevamo aiuto? Quando facevamo la campagna abbonamenti e per venderne 250 dovevamo dare il sangue e andare porta a porta da pensionati e disoccupati, perché nessun imprenditore o albergatore si è preso la briga di comprarne 50, 10? Dove erano tutte queste persone quando noi, in più di un’occasione, abbiamo chiesto aiuto perché non ce la facevamo? Dove erano tutti questi ‘salvatori della patria’ quando io, il 18 marzo 2018 ho detto: ‘Abbiamo i crampi e chiediamo il cambio’? Qualcuno ci ha dato una mano. Come ha fatto nel 2014 il Cgc dal punto di vista logistico, per permetterci di iscriverci all’Eccellenza. Per il resto, il deserto".

Da soli, e con un problema enorme da gestire: quello della mancanza di impianti. "Per cinque anni lo stadio è stato aperto solo grazie al Viareggio 2014 che ha gestito ordinaria e straordinaria manutenzione, facendo in modo che fosse a disposizione gratuitamente delle scuole al mattino e della per svolgere la Coppa Carnevale. Ripeto: gratuitamente, per cinque anni. Altrimenti sarebbe stato chiuso già nel 2014. E aggiungo un dato sul settore giovanile: in quattro anni eravamo arrivati ad avere più di 100 ragazzi di tutte le categorie, e alcuni membri della Juniores esordivano in serie D. Senza strutture, con lo stadio chiuso, con il campo della Vigor dove abbiamo avuto più di una visita dell’Usl che ci chiedeva la messa a norma e che abbiamo fatto a nostre spese. Ma senza impianti sportivi – conclude – dove vogliamo andare col settore giovanile?".

Amarezza anche dall’ex presidente Cristiano Baroni. "A titolo personale, se qualcosa ho sbagliato me ne scuso: se errore c’è stato, è stato commesso in buona fede o per sfinimento – commenta –; il Viareggio 2014, senza di noi, sarebbe scomparso tre anni prima. Ora basta offendere, denigrare: troppo facile dimenticare tutto il buono che si è fatto. Quasi tutti quelli che oggi parlano, offrono soluzioni, gettano fango, sono esattamente gli stessi che, quando chiedevamo aiuto, distrutti dalla fatica e dagli impegni economici presi da Tonelli, facevano finta di non sentire. Nessuno si è mai adoperato per trovare soluzioni diverse. Si ripeteva solo una domanda: ‘Ma non arriva nessuno che possa entrare in società?’. E la risposta era sempre ‘No’. Se poi qualcuno ci vuol dare la colpa della chiusura dello stadio o della mancata iscrizione da parte della nuova proprietà, lo faccia – conclude –; è vero che un bel tacer non fu mai scritto, ma valga per tutti".