Verdi e Wagner, "scontro" a casa di Puccini

Domani sera a Torre del Lago il concerto del Maggio Fiorentino diretto dal maestro Gatti con l’anteprima delle celebrazioni di Parma

Migration

I due giganti del teatro musicale dell’Ottocento, Verdi e Wagner, ed i capolavori dell’ultima stagione creativa della loro vita: l’appuntamento conclusivo della stagione 2022 del Festival Pucciniano ripropone ancora una volta un immancabile e inevitabile confronto. Domani alle 20.30 il Gran Teatro Puccini di Torre del Lago ospita l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino con il soprano Caterina Sala, diretti da Daniele Gatti. In programma i Quattro pezzi sacri di Verdi e tre frammenti sinfonici dal Parsifal wagneriano.

Il concerto, che dopo il recente allestimento de "La Rondine" del maestro lucchese conferma la collaborazione del teatro del Maggio Musicale con la Fondazione Festival Pucciniano come parte integrante del progetto artistico ideato dal maestro Giorgio Battistelli, rappresenta l’anteprima del concerto che l’orchestra ed il suo direttore principale terranno nel prossimo ottobre al Teatro Regio di Parma nell’ambito del Festival Verdi 2022.

"Creare sinergie e collaborazioni con altre istituzioni musicali toscane e italiane è sempre stato un nostro obiettivo - dichiara la presidente Maria Laura Simonetti - ed è davvero un grande orgoglio poter ospitare nel nostro Teatro questo evento di grande spessore artistico che ci auguriamo ponga le basi per consolidare in futuro questa prestigiosa collaborazione". Il programma rivela la natura di due anime inquiete che, a loro modo, senza mai riconoscersi nei parametri di qualsiasi religione rivelata, trovano pace nell’estremo tentativo di incarnare un’intensa spiritualità, confrontarsi con la dimensione dell’infinito e del sacro e dar vita ad una personale idea di redenzione. Del compositore di Busseto saranno eseguiti i Quattro Pezzi sacri per coro e orchestra, composti, in parallelo alla stesura di Falstaff, tra il 1886 e il 1897, pubblicati da Giulio Ricordi nel ’98 ed eseguiti l’anno successivo al Teatro della Scala di Milano sotto la direzione di Arturo Toscanini. Ogni pagina ha una gestazione autonoma ma i pezzi sono spesso sono eseguiti come parti di un unico ciclo, non in sequenza cronologica di composizione ma secondo l’ordine stabilito nell’edizione Ricordi del 1898: Ave Maria, Stabat Mater, Laudi alla Vergine Maria, Te Deum.

La seconda parte del concerto presenta invece tre brani sinfonici tratti dall’ultima grande fatica del musicista tedesco: Parsifal, il "puro folle" che adombra la figura di Cristo e conduce con le sue rinunce l’umanità alla redenzione. Sul dramma, concepito dall’autore come "azione scenica sacrale", si consumò lo scontro con Friedrich Nietzsche, il suo grande amico del passato, che ne contestò la natura "cristiana". Al Preludio seguono la Verwandlungsmusik (musica di trasformazione) del primo atto, che accompagna l’ingresso dei cavalieri nella sala del Graal, e l’Incantesimo del Venerdì Santo dal terzo atto, che dell’opera rappresenta il momento culminante, in cui Parsifal. annunciato dal tema, viene benedetto e acclamato re dei cavalieri del Graal e successore di Amfortas da Gurnemanz che porta a compimento la profezia. Info 0584 359322 [email protected]

Chiara Caselli