Vaccini agli ultraottantenni, si parte. Anzi no

Solo pochi medici di famiglia riceveranno le dosi. La maggioranza costretta a richiamare i pazienti e ad annullare gli appuntamenti

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Domani sarebbero dovuti partire tutti i medici di famiglia con la campagna vaccinale per i pazienti over 80. Ma complice il caos che regna nella distribuzione dei vaccini, solo una piccola parte di medici potrà iniziare ad inoculare la prima dose. La maggioranza, invece, ha trovato inaccessibile il portale della Regione dove dovevano comunicare la lista delle persone da vaccinare. Con il risultato che non solo sono saltate le vaccinazioni programmate per questa settiamana, ma hanno dovuto richiamare i propri pazienti per annullare l’appuntamento. Insomma il caos totale, nonostante sabato la Asl abbia istruito proprio all’ospedale Versilia i medici di famiglia nel preparare i vaccini.

Fra coloro che daranno il via alla campagna c’è il giovane medico viareggino Niccolò Marsili che, assieme ai colleghi Alessandro Lorusso, Niccolò Armeniaco, Letizia Nardini, Jessica Piscionieri e Marco Lucchesi, riceverà i pazienti nell’ambulatorio in piazza Nieri e Paolini. "Il nostro sarà principalmente un servizio per quella fascia di popolazione che maggiormente ha sofferto le restrizioni – spiega Marsili – , ovvero gli anziani, che in taluni casi non escono di casa da un anno".

L’appuntamento è per le 9,30. A ognuno dei 6 medici è stata fornita una fiala di vaccino Pfizer. "Da una fiala – specifica Marsili – ricaveremo 6 dosi, una per ogni paziente, quindi fra martedì e mercoledì contiamo di vaccinare 36 persone che poi sottoporremo al richiamo passati i canonici 21 giorni". Per Marsili ed i suoi colleghi non sarà un compito facile fra pratiche burocratiche, poca esperienza nel manovrare il preziosissimo vaccino e spazi ridotti. "Il nostro compito – puntualizza Marsili – non si limiterà nel fare una puntura. Ci sono i passaggi burocratici da adempiere poi c’è il delicatissimo passaggio relativo alla preparazione delle fiale: il flacone, precedentemente scongelato dai frigoriferi dell’Asl e distribuito alle farmacie territoriali, deve essere preparato sul luogo e non può essere trasportato. Fondamentale è stato l’appoggio della farmacia Castellani che ci ha fornito il frigorifero e il materiale per eventuali emergenze".

Altro aspetto non secondario è quello degli spazi. "La speranza che l’Asl ci metta a disposizione sedi attrezzate, come quella al Terminetto o quella alla Coop, c’è – conclude Marsili – . Così come che ci si possa appoggiare a personale infermieristico specializzato. Noi al momento ci adatteremo. Avendo spazi ridotti, chiederemo ai pazienti di mantenere le distanze di sicurezza e posizioneremo sedie fuori dell’ambulatorio".

Sergio Iacopetti