SERGIO IACOPETTI
Cronaca

Un’azienda storica. Una vera istituzione per tutto il territorio

Una realtà importante tra le più quotate al mondo

Un’immagine scattata all’interno dello stabilimento di Montramito che si trova non lontano dalle rive del lago di Massaciuccoli

Un’immagine scattata all’interno dello stabilimento di Montramito che si trova non lontano dalle rive del lago di Massaciuccoli

Una vera istituzione, un vanto per tutta la lucchesia e per la Versilia, in particolare per Viareggio e Massarosa. La storia della Salov è lunga e piena di successi. Successi che l’hanno portata al riconoscimento, con relativa espansione, a livello globale, con uffici, tra gli altri, in Usa, Russia, Cina, Singapore, Brasile ma anche diversi Paesi europei. Storia che inizia addirittura nel ventesimo secolo, grazie al nome Filippo Berio. Nato nel 1867 tale marchio si afferma, agli inizi del ’900, come il brand italiano più esportato e nel 1919, grazie alla volontà della figlia di Filippo Berio, Albertina, e all’impegno di alcuni industriali toscani, tra cui spiccano Giovanni Silvestrini e Dino Fontana, nasce Salov (Società Anonima Lucchese Olio e Vino). Viareggio diviene subito il punto di riferimento con l’inaugurazione, nei primi anni Venti, del primo moderno stabilimento produttivo con un sistema brevettato per la raffinazione dell’olio d’oliva.

Il suo lungo viaggio, che la porta ad affermarsi già negli anni 30 negli Usa, resta sempre ben radicato con la sua terra, così lo stabilimento viareggino viene via via ampliato. Così nel 1959 il gruppo dà vita al marchio Sagra, un olio di elevata qualità venduto nelle farmacie. Nel 2004 il trasferimento nell’attuale sede di Montramito e, a fine 2019, il lancio di Filippo Berio, brand con una storia di eccellenza di oltre 150 anni, già apprezzato in tutto il mondo. L’attenzione continua rivolta ad uno sviluppo sostenibile, cercando di ridurre sempre più l’impatto del processo produttivo sul territorio e la sostenibilità ambientale con il ‘Metodo Berio’, utilizzato per l’Extra Vergine nel mercato italiano, selezionando solo materie prime ottenute dalle pratiche sostenibili dell’Agricoltura integrata.

La posizione poi, non lontano dalle rive del lago di Massaciuccoli, come ulteriore impegno per un attento sistema di gestione e monitoraggio ambientale. Nella zona limitrofa all’impianto la lungimirante idea di collocare un alveare: le api sono infatti degli ottimi indicatori biologici perché segnalano il livello di inquinamento. Così, tenendo monitorato il loro ciclo di vita, l’azienda è in grado di determinare il tasso di emissioni di CO2 nelle varie fasi di produzione. Ma altro aspetto rilevante è quello relativo alla concezione ed esecuzione di una Economia Circolare. Per ridurre l’immissione di nuova plastica nell’ambiente, infatti, è del 2018 la decisione di adottare un nuovo packaging eco-sostenibile e totalmente riciclabile, ampliando allo stesso tempo la distribuzione delle bottiglie di vetro in diversi Paesi. Per quanto riguarda le bottiglie in pet il passaggio a R-pet, prodotto con plastica riciclata. Da segnalare, infine, che parte dell’energia elettrica e termica viene prodotta internamente.