Alla cena nel weekend non si rinuncia. Ma i ristoratori sono cauti nel valutare l’agosto come un mese da prenotazioni boom. La clientela fidelizzata che si concede un viaggio all’estero per Ferragosto e un calo generalizzato di presenze (in linea col 2019, cioè in epoca pre covid) sono le variabili che rendono gli operatori soddisfatti ma non entusiasti delle settimane che verranno. "Luglio ha regalato la bella sorpesa del ritorno dell’80% dei clienti che erano spariti nel periodo del covid – racconta Filippo Di Bartola del ristorante Filippo a Pietrasanta – e poi ci sono stati tanti stranieri. Gli italiani habitué si rivedranno dopo il 20 agosto quando torneranno dalle ferie, mentre la clientela internazionale fa una vacanza diversa, spalmata durante i mesi estivi. Ho richieste come catering per le cene in villa con un massimo di 30-50 persone. La vera impennata di lavoro è prevista per settembre e ottobre visto che tantissime sono le prenotazioni in hotel ed è il periodo in cui i ristoratori possono contare sulla continuità". Nessuna novità eclatante sotto il sole d’agosto neppure per Marco Vaiani del Bistrot di Forte dei Marmi che conferma di riporre le speranze nell’autunno. "Per i prossimi giorni siamo pieni – anticipa – con tanti stranieri, arabi e americani. Però il trend è quello del 2019, anche luglio si è assestato sulle presenze del periodo prima dei super flussi in periodo di covid e l’attesa è per un settembre più che positivo". C’è anche chi sceglie l’entroterra per godere di spazi all’aperto e liberarsi dalla morsa del caldo. "Purtroppo paghiamo lo scotto di non essere sul mare e le prenotazioni sono concentrate nel fine settimana – dice Cristina Pellizzari dell’Antico Uliveto a Pozzi – poi dopo la seconda decade di agosto contiamo di avere più giro. Le richieste procedono a rilento e interessano il venerdì, sabato e domenica ma chi sceglie noi è perchè vuole stare in uno spazio aperto e con tavoli distanziati. E’ una richiesta che viene fatta spesso ed espressamente. Ovviamente se vogliamo attrarre persone è necessario reinventare anche le serate a tavola: infatti ogni giovedì e la stessa sera di Ferragosto proponiamo musica live attorno al pozzetto". "Da noi in giardino si sta bene – resta sulla stessa linea d’onda Nino Salvatori dell’Osteria A’ Pagliai che fa un bilancio "né entusiasmante né allarmante"– e tornano i figli dei nostri clienti affezionati. Manca una fetta di russi che è stata comunque sostituita da italiani dello stesso livello. Infatti le prenotazioni adesso viaggiano spedite ed ho libero solo l’ultimo fine settimana di agosto". Anche Viareggio, nonostante le tante rpersenze turistiche,, vede frenare la corsa al ristorante. "La voglia di cenare fuori c’è, ma limitata al fine settimana – confida Marco Artizzu di Pino – e qualche sabato abbiamo dovuto dire che non c’era più posto. Ci sono più stranieri però, purtroppo, persone che hanno meno classe rispetto al passato". "Veniamo da due stagioni interessanti – ricorda Roberto Franceschini contitolare di Romano – che non possiamo paragonare al recente giugno e luglio. Fino allo scorso anno la gente aveva una gran voglia di uscire dopo il lockdown, adesso ci sono meno presenze e si può andare all’estero. Abbiamo prenotazioni con largo anticipo ma dobbiamo comunque incrociare le dita". Francesca Navari