Un sospiro di sollievo per i parrucchieri e i centri di estetica

Cna e Confartigianato commentano favorevolmente la decisione del Governo di aver lasciato aperti i saloni

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Con il nuovo Dpcm, è stata scongiurata la chiusura per i saloni di acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing. Un risultato ben visto dalla Cna, che fin da subito si è mossa per sostenere le ragioni di una categoria che, nei mesi primaverili, ha pagato un tributo importante sull’altare dell’emergenza sanitaria. "Di fatto, nei saloni di acconciatura ed estetica da sempre c’è la massima attenzione agli aspetti igienico-sanitari - spiega il presidente degli acconciatori Cna Lucca, Francesco Rovai -, con standard di sicurezza estremamente elevati e già attivi anche in tempi precedenti alla pandemia. Per questo, sono stati fatti anche investimenti significativi in strumenti per la sanificazione degli ambienti e delle attrezzature, il largo utilizzo di materiali monouso, l’attenzione maniacale alla tutela della salute del cliente". "C’è stato, inoltre, uno sforzo enorme in termini di riorganizzazione del lavoro - aggiunge - che ha permesso, seppur con grandi sacrifici, di evitare assembramento e, allo stesso tempo, di continuare a fornire ai clienti servizi di qualità, nonostante l’aumento dei costi di gestione". Una posizione confermata dalla presidente delle estetiste Cna Lucca Renza Giannini. "Mantenere in azione le attività produttive è un segnale importante di interesse da parte della politica - commenta - che ha compreso le ragione della categoria. Riteniamo sia giusto che anche le palestre abbiano la possibilità di proseguire la propria attività in sicurezza, e questo è possibile grazie all’applicazione rigorosa dei protocolli sanitari. Ora più che mai, gli abusivi rappresentano una piaga intollerabile, un rischio per la salute pubblica e una fonte di possibile contagio che non possiamo più tollerare. Su questo servono risposte concrete da parte delle istituzioni e degli enti di controllo". La battaglia per scongiurare la chiusura di barbieri, parrucchieri, estetiste e tatuatori è stata portata avanti con forza anche dalla Confartigianato. "Ci siamo subito attivati perché evitarne la chiusura - si legge in una nota dell’associazione - perché in questi esercizi il livello di sicurezza è molto alto. Quando è stata data la possibilità di riaprire i negozi, molti hanno fatto investimento per igienizzare i locali, evitare assembramenti e garantire i più elevati standard di sicurezza. Alle misure che già applicavano, ne hanno aggiunte molte altre, tanto che non abbiamo notizie di contagi da Covìd-19 ascrivibili a queste attività".

"Vogliamo sottolineare come il comportamento virtuoso dei parrucchieri e delle nostre estetiste abbia dato i suoi frutti - spiega la nota - , e soprattutto consentito che possano continuare a svolgere la loro attività, dare un servizio ai clienti, garantire uno stipendio al personale e pagare Iva, imposte e tasse varie senza gravare sullo Stato con forme di ‘ristoro’ previste, invece per altre attività". E mentre "preoccupa la situazione delle palestre", Confartigianato invita non punire per categorie, ma a "sanzionare gli inadempienti. Riteniamo ‘educativo’ multare chi non fa quel che le norme prevedono: ciò motiverebbe coloro che, invece, le normative le rispettano".

Daniele Mannocchi