Turismo in Versilia, "prenotazioni rimborsate a chi si scopre positivo"

Francavilla, presidente di Assohotel, spiega le nuove politiche delle aziende ricettive: "Nessuna penale in nessun caso, così diamo sicurezza ai clienti"

Versilia

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Viareggio, 5 maggio 2021 - Covid, chiusure, crollo dei consumi, disoccupazione. C’è un virus che s’è infiltrato anche nell’economia, specialmente quella turistica, ed è un gatto che si morde la coda. Un virus che come il Covid aspetta un vaccino che non basta. Nell’industria delle vacanze il virus ha fatto il "salto della specie": non soffre solo l’albergo, ma è malata tutta la catena delle forniture alimentari e dei servizi quali la lavanderia. La filiera, come sa bene Maria Rosaria Francavilla. La titolare dell’Hotel Spinelli in Darsena è alla guida di Assohotel Versilia, ed è in predicato di assumere la presidenza regionale dell’associazione alberghiera della Confesercenti.

I contagi sono in calo: arrivano i turisti? "Ci sono timide richieste, qualcuno comincia a prendere informazioni sull’estate. Per ora solo italiani, stranieri nessuno o col lanternino. Chiedono qualcosa per ferragosto. Abbiamo avuto presenze vere solo per i matrimoni, per il resto c’è il niente cosmico". Matrimoni? Ma le cerimonie non sono sospese? "Ci sono coppie toscane che si sposano sul mare, per esempio alla Costa dei Barbari. Alcuni portano anche gli ospiti a soggiornare in città. Abbiamo matrimoni sicuri a metà giugno e ad agosto, ma hanno ripreso solo ora a prenotare perché il settore era fermo da un anno". Parliamo di vacanzieri veri, che vengono per il soggiorno al mare. "Gli italiani che chiamano sono quelli dei dintorni, per esempio da Firenze e Pistoia, o da Milano e dal Nord Italia. Nel ponte del Primo Maggio c’era qualche prenotazione che è stata annullata ovunque a causa delle previsioni meteo. Per il prossimo weekend non c’è nulla di nulla. Qualche richiesta sta arrivando per fine maggio, e anche il ponte del 2 Giugno non fa sperare bene, perché la festa spezza la settimana e poche persone potranno fare le ferie. Personalmente ho qualche prenotazione, ma l’aria è fredda, anche dal punto di vista meteorologico". Mi spiega un mistero: sui portali di prenotazione come Booking.com l’85% degli alberghi è non disponibile, come se le strutture fossero interamente prenotate. "Tanti alberghi sono ancora chiusi e sono chiuse anche le loro schede. Tanti colleghi aspettano che torni il caldo, e le aziende piccole non hanno un ufficio prenotazioni e non aggiornano i dati per i portali finché non riaprono". Lei non teme i ritorni alle zone arancioni e rosse? "Le politiche di cancellazione delle prenotazioni sono diventate molto flessibili anche sotto data. Col cambio di colore la cancellazione è gratuita. Anche se la vacanza è annullata per positività in famiglia: il cliente manda il certificato dell’Asl di inizio quarantena, e non perde nulla. Molti albergatori ora danno questa rassicurazione". I gestori degli alberghi soffrono. E i lavoratori del settore? "Gli hotel annuali hanno una base certa di addetti, chi non può lavorare fa le ferie. Gli stagionali invece hanno allertato il personale, ma i lavoratori saranno assicurati solo quando iniziano gli arrivi. C’è chi assicura i dipendenti 4 giorni per i weekend, e passa alla settimana se si stabilizza il lavoro. Alcuni hotel fanno contratti di 15 giorni per non rischiare di ritrovarsi chiusi col personale in carico, ma è anche vero che in quei casi c’è la cassa integrazione. Altri assicurano dieci giorni per volta. E’ tutto difficile per noi e per l’indotto, tutto quello che gira intorno al turismo". Vale a dire? "L’albergatore in affitto paga in ritardo o non paga, i fornitori non vendono più e ora anche le lavanderie consegnano di meno, gli alimentaristi hanno il problema delle merci in scadenza che non vengono ordinate: prodotti ittici, alimenti per le colazioni e via elencando fino ai grissini. Tutto si è fermato ripercuotendosi fino ai produttori. Ci sono perfino viticoltori che hanno preferito non vendemmiare. L’economia è devastata".