Troppi armatori russi, paura per commesse e pagamenti

Il segretario Braccini solleva il problema dei cantieri che potrebbero entrare in difficoltà finanziarie se perdurano le sanzioni Ue

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In Darsena la guerra Russia-Ucraina ha tolto il fiato a molti. Anche la cantieristica risente del bloccomquasi totale dei pagamenti internazionali, e in una settimana alcune aziende quotate in borsa hanno visto cadere le quotazioni azionarie. Non è un mistero che tanti armatori siano russi, anche se non oligarchi coi beni bloccati nell’Unione europea. Il primo allarme arriva dal segretario regionale Fiom Massimo Braccini: "In Toscana molti grandi yacht sono anche di armatori russi, e alcune aziende possono entrare in difficoltà".

"E’ sempre difficile sapere chi sono i veri proprietari dei grandi yacht in costruzione nei cantieri nautici – scrive Braccini – ma sappiamo che vi sono molti armatori russi. Con l’applicazione delle sanzioni europee in Italia si può determinare il blocco dei

pagamenti sui contratti in stato di avanzamento e quindi sulle costruzioni in corso d’opera, oppure, anche se le imbarcazioni sono già terminate e pagate, possono non sono in grado di

ritirarle. La situazione non é per tutti i cantieri uguale, sicuramente alcune aziende hanno molti contratti con armatori russi ed altre nessuno, ma se la situazione non si sbloccasse, il comparto ne soffrirà molto, così come vale per molti altri settori. Seguiremo attentamente l’evoluzione della situazione. Abbiamo sempre criticato il modello distorto di sviluppo della nautica e ci battiamo per migliorare le condizioni di molti lavoratori. Essere oggi contro la guerra vuol dire essere anche a favore di un nuovo modello di sviluppo, ben sapendo che la guerra non si ferma inviando armi al popolo ucraino, ma inviando l’Onu. Bisogna fare tutti gli sforzi per arrivare ad una soluzione diplomatica in Ucraina, così come sta dicendo il segretario generale dell’Onu, o come sempre, ci rimetteranno i bambini, i

civili ed i lavoratori in tutta Europa. Siamo di fronte al rischio di uno scontro mondiale con una potenza che ha armi nucleari, e non sappiamo come risponderanno altre potenze nucleari che in qualche modo ora sostengono la Russia. La guerra ha poco a che vedere con la democrazia e con i diritti dei lavoratori, ci sono molti venditori di armi che in questo momento stanno pensando a fare profitti, così come è successo in qualsiasi altro conflitto. Come Fiom ci battiamo contro la guerra perché non

esistono guerre giuste. Abbiamo di fronte giorni molto complicati, noi continuiamo a dire pace, diplomazia e spirito di accoglienza".