Tradizioni senza i tuoi, dubbi e amarezza

I viareggini si dividono sui divieti ventilati per le classiche riunioni in famiglia, perché è difficile rinunciare a brindare con i parenti

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VIAREGGIO

"Scusi, lei è favorevole o contrario?" Il “Natale spirituale” prospettato dal Governo per combattere il rischio contagio anche nei giorni di festa, divide i cittadini. Se per alcuni è giusto ridimensionare il numero delle persone a tavola per scongiurare il più possibile la diffusione del Covid, altri sono di parere decisamente contrario. Se si è disposti a ridurre il numero delle persone con cui festeggiare, è impossibile, per tanti, anche solo pensare ad un pranzo o ad un cenone lontano dai propri affetti. Ma su un punto i nostri intervistati sono tutti concordi: a rimetterci di più, in questa situazione, saranno comunque bar e ristoranti: a titolari e dipendenti va un pensiero di solidarietà. "Un Natale senza parenti - afferma Corrado Bennett - sarà molto triste. In fin dei conti, solo durante questa festa riusciamo a riunirci tutti.

Però, quest’anno potrebbe andare diversamente: mio figlio sta a Siena e non credo che riusciremo a incontrarci. Dispiace soprattutto perché, in questo 2020 orribile, con la situazione che stiamo vivendo, lo stare insieme sarebbe un bene. Non soltanto per noi, ma anche per le persone anziane, che per la maggior parte rimangono isolate. I regali, ad esempio, si possono spedire per posta, ma non è comunque la stesa cosa: per le persone è importante il contatto umano". L’ultimo pensiero è però un appello alla responsabilità. Seppur con il cuore pesante. "Certo, anche qui serve coscienza, data la situazione. Rimane comunque il fatto che sarà un disastro per i ristoratori e per l’economia in generale. Almeno fino a quando non arriverà il vaccino".

"Guardi, il Natale - sostiene Aldo Dello Strogolo - è l’occasione per stare tutti insieme. Mi pare irrealizzabile e inapplicabile la proposta del Governo. Dopo mesi e mesi, è davvero l’unica occasione per riunire le famiglie. Noi staremo in casa, come sempre, con i figli. Per quanto mi riguarda, questa proposta mi sembra davvero irrealizzabile. Sotto tutti i punti di vista". Se qualcuno sostiene un no convinto, altri sono per una posizione più sfumata e per evitare derive fai da te.

"Si potrebbe essere più elastici - propone Claudio Gallo - ed evitare di bloccare un po’ tutto. Io starò in famiglia, seppur con meno persone rispetto allo scorso anno. Comunque, il rischio è che ognuno si faccia le regole per conto suo. Siamo in un momento difficilmente definibile e anche le persone sono spaesate. Detto questo, la situazione peggiore rimane comunque quella dei ristoranti o delle partite Iva: sono loro che coi loro guadagni tengono in piedi il Paese". Il ventaglio delle posizioni dei viareggini è variegato e ogni fazione trova i suoi sostenitori. Tra i favorevoli all’indirizzo di Palazzo Chigi c’è Debora Biancalana. "Ridurre i contatti e fare questo sacrificio - sottolinea - mi sembra giusto per i morti, per le persone che soffrono. Per chi rischia tutti i giorni la vita. Noi festeggeremo con i figli e i parenti stretti e cercheremo di stare il più possibile alle regole. Il rischio, infatti, è che se ci fosse davvero unlibera tutti, ci ritroveremmo come quest’estate. Con i contagi che aumentano e senza riuscire a gestire la situazione. E credo che questo nessuno se lo augurerebbe. Quindi, anche Capodanno la passeremo così, nella forma meno allargata possibile. Mi dispiace in ogni caso per bar e ristoranti". Sulla stessa lunghezza d’onda Annalisa Tori.

"Saremmo stati in tanti - sottolinea - come gli anni scorsi, in cui si arrivava anche a 35 persone. Ma per quest’anno mi sembra giusto fare una deroga. Perciò rimarremo in casa, con poche persone, come ci hanno consigliato. Così faremo anche per Capodanno. È vero che Natale è la festa in cui tradizionalmente ci si riunisce, però il rischio assembramenti c’è. Questo è indubbio. A stare tutti insieme allegramente, come se niente fosse, si rischia veramente di non uscirne più. Quando ad aprile e maggio si incominciava già a parlare d’estate, io ero un po’ titubante e infatti mi sembra che non avessi tutti i torti".

Alice Gugliantini