Svelato il parco fluviale. Un’oasi tra zone verdi e strutture riqualificate

E’ stato presentato ieri dagli architetti coinvolti dall’amministrazione comunale. Previste aree sportive e picnic. E ancora ciclopiste, percorsi vita e infopoint.

Svelato il parco fluviale. Un’oasi tra zone verdi e strutture riqualificate

Svelato il parco fluviale. Un’oasi tra zone verdi e strutture riqualificate

Parco fluviale all’illustrazione: il primo tassello di un progetto essenziale. Il rudere della ex cartiera sarà rivisto per formarne il fulcro storico. Fabrizio Rovai, coordinatore della lista Rinnovamenti, introduce l’iniziativa tenutasi ieri ai Frati, nell’aula magna del chiostro. Nessuna risoluzione del problema della viabilità di Camaiore, che si sposta dalla parte opposta, ma il lungofiume visto e voluto come area ambientale: il sindaco Marcello Pierucci ne difende la preservazione. "Progetti ambiziosi - ha detto Pierucci - e dopo il Covid, dobbiamo puntare a percorsi costosi ed importanti".

Il primo lotto del parco costerà 1 milione e 800.000 euro infatti. "Il Pnnr ci ha dato di nuovo la possibilità di credere a trasformazioni funzionali necessarie del territorio", ha chiuso il sindaco. Nel video allestito si parla in primis di fruibilità per tutti: pista ciclabile con punti per relativi servizi, fruizione per disabili, aree sportive e pic nick, percorsi vita, sgambatoio per i cani, casa del fiume come infopoint, teatro all’aperto, campeggio naturalistico e parco giochi. In sostanza: abbiamo un luogo già deputato allo scopo e va reso concretamente in uso. Il che sarà un trampolino per economia e natura: Fausto Giovannini, presidente di Insieme si può perCamaiore, ha ripulito più volte con gli associati i bordi del fiume ed auspica che il futuro sventi tale fenomeno. L’architetta Sara Garuglieri di Red Studio si occuperà del recupero dell’ex cartiera Corti: il modus operandi verte sul restauro, per adesso tramite una ‘bozza’ che dipende dal fatto della proprietà privata dell’area interessata di 7.500 metri quadrati con revisione della falegnameria esistente e della passerella attuale.

Il Molino di Teneri del 1346 verrà preservato, mentre l’edificio adiacente del 1868, adiacente alla cartiera degli anni ‘70, sarà rivisto: "Non si poteva certo tirare giù questi fabbricati storici - assicura Garuglieri - assurti invece a fulcro e opportunità come tappa della via Francigena". Da un insieme di volumi, di cui parte demoliti, si utilizzerà uno spazio specifico per varie iniziative. "Per la vegetazione, quella spontanea presente per noi è un valore aggiunto - prosegue l’architetta - ottimale per la sua futura gestione a basso impatto".

Il percorso ciclopedonale includerà la passerella vicina in legno che attualmente è chiusa, mentre un’area sosta sorgerà nei pressi dell’Incaba. Un parco contenitore di molteplici funzioni dunque tra ristoro, sport, intrattenimento per garantire un’attività in varie fasce orarie e quindi maggior sicurezza e minor abbandono. Nella sala, gremita di interessati, sono seguiti gli interventi dell’assessore Jacopo Menchetti, dei tecnici Nicola Conti, ingegnere del Consorzio di Bonifica, e Arianna Chines, nota biologa.

Isabella Piaceri