
Subappalti e precariato "Ecco i mali della Darsena"
Appalti, sub appalti, precariato, mancanza di formazione, salari bassi, scarsi servizi. Sono questi secondo Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Cgil Toscana i veri problemi della Darsena viareggina. Non sarebbe invece una necessità impellente l’asse di penetrazione perché rispetto agli ultimi decenni è cambiato il mondo della Darsena. "Non si fanno più i pescherecci d’altura, ne le gasiere e neppure i traghetti veloci, è finita anche l’epoca delle barche in vetroresina costruite ovunque nei capannoni e nei campi in padule. Oggi i grandi cantieri viareggini – sostiene Massimo Braccini – vantano consistenti spazi di produzione nell’ambito della darsena, grazie anche alle scelte fatte dalle organizzazioni sindacali e dalle amministrazioni precedenti. Molti cantieri producono anche nelle zone limitrofe, da Livorno a Navicelli, da La Spezia e fino sull’adriatico. Inoltre è calato il boom della vetroresina, la nautica punta sempre più su barche di grandi dimensioni, più resistenti, con scafi in acciaio, leghe e nuovi materiali. E’ quindi fuori luogo pensare ad uno sviluppo della nautica intesa come costruzione di imbarcazioni oltre la ferrovia. Sarebbe opportuno capire quali sono i cantieri (così come riscontriamo dalle notizie in materia) che costruiscono 10 - 15 barche l’anno di 40 metri di lunghezza oltre la ferrovia. Non abbiamo neanche compreso nemmeno chi costruisce barche di 40 metri larghe 12, così come è stato indicato in una specifica tabella. Ci sembra che la costruzione di mega yacht di 40 metri per 12 sia una scusa che nasconda altri scopi"
La viabilità pertanto per la Cgil avrebbe bisogno di essere migliorata soprattutto alla strozzatura dell’ex Fervet, "ma va fatto senza tagliare la pineta, abbattere case e utilizzando la viabilità esistente".
Braccini ribadisce che la nautica del futuro ha bisogno di altro: "Bisogna migliorare le condizioni di lavoro sul piano della sicurezza, dell’igiene, dei trattamenti e dei diritti dei lavoratori. Oggi i lavoratori lavorano in condizioni arretrate rispetto a trent'anni fa. La nautica sta crescendo, ma le condizioni di lavoro continuano a peggiorare e di conseguenza vi sono ricadute negative anche sulla città. Non esiste uno sviluppo duraturo fondato sull’arretramento delle condizioni dei lavoratori. Il tavolo regionale sulla nautica – conclude il segretario generale della Fiom Cgil Toscana – non più stato convocato, mentre si cerca di risolvere i problemi senza una visione complessiva dello sviluppo della nautica che, se non governato, rischia di essere effimero".