Studentessa minacciata di morte da uno sconosciuto al telefono

La ragazza versiliese ha sporto denuncia ai carabinieri che stanno indagando. L’episodio raccontato dal Provveditore agli studi durante evento sul bullismo

Molestie telefoniche

Molestie telefoniche

Viareggio, 12 dicembre 2019 - Minacciata di morte da una voce anonima all’altro capo del telefono. E per di più utilizzando una messaggistica, dicono gli esperti, da cui è difficile risalire alla fonte. La vittima è una studentessa versiliese che ha denunciato l’accaduto ai carabinieri e che da allora convive con l’incubo che qualcuno possa realmente farle del male. Gli investigatori non hanno preso sotto gamba la denuncia e stanno indagando nella sfera privata della studentessa per cercare di capire chi potesse avercela con lei per un qualche motivo.

L’episodio è stato raccontato ieri a Lucca dal Provveditore agli studi Donatella Buonriposi nel corso dell’evento «Voce al silenzio» con cui ha preso il via progetto ”E’ finito il tempo di violare“ dei poli scolastici Fermi-Giorgi e Isi Machiavelli di Lucca. L’iniziativa vuole far emergere e insistere nella fondamentale opera di sensibilizzazione sulla tematica della violenza di genere. Nei prossimi mesi il progetto vedrà anche coinvolgimento delle forze dell’ordine. Perché di fronte al dilagare della violenza c’è bisogno di tutte le forze in campo, come ha sottolineato la dirigente dell’Ufficio scolastico, Donatella Buonriposi. All’emergenza risponde a chiare lettere ’E’ finito il tempo di violare’ che sabato alle 18 si inaugurerà al Real Collegio di Lucca con la suggestiva esibizione di due cori. A supportare l’iniziativa c’è in prima fila il Banco Bpm – per il quale ieri è intervenuto il responsabile della direzione territoriale Tirrenica, Adelmo Lelli – nonché la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Fondazione Campus insieme agli sponsor Impresa Edile Francesconi srl, Idrotherm 2000, Villa Trentuno, Acqua Silva, Rue Des Mille, Azienda agricola La Badiola, Azienda vinicola Tenuta del Buonamico, Italzinc Srl.

«E’ un progetto purtroppo nato da tragici eventi, la morte di Tania e Alessandra, che vogliamo ricordare insieme a Vania e Vanessa – ha premesso la dirigente Buonriposi – Vittime innocenti di una violenza assurda che non si deve ripetere neanche nelle forme più attenuate. L’attenzione deve restare altissima, soprattutto in questa fascia di età, più critica. Gli episodi di stalking cibernetico in forma anonima colpiscono i deboli, chi appare ‘diverso’, ma anche contro i cosiddetti ‘secchioni“. Il preside Fontanelli conferma: «Basta un’offesa su whatsapp per ottenere un effetto moltiplicatore devastante su un ragazzo di questa età. Io invito sempre a segnalare all’insegnante, che poi riferisce a me». Il punto centrale per vittime e potenziali carnefici è quello di acquisire consapevolezza. E, come hanno sottolineato le insegnanti Bianchini e Paoli, il progetto ha soprattutto questo merito.