Sant'Anna di Stazzema senza giustizia. Ma ora c’è il risarcimento italiano

Un emendamento approvato dei senatori Nencini e Parrini prevede la possibilità di rivolgersi al fondo statale

Il monumento che ricorda le vittime dell’eccidio di Sant'Anna di Stazzema

Il monumento che ricorda le vittime dell’eccidio di Sant'Anna di Stazzema

Stazzema (Lucca), 25 giugno 2022 - Si riaprono le chance per chi attende ancora il risarcimento materiale delle stragi naziste della II Guerra Mondiale. Per i sopravvissuti – dopo 70 anni – o i familiari delle vittime di eccidi famosi come Sant'Anna di Stazzema e Marzabotto, e altri finiti nel dimenticatoio. Il Senato, su proposta dei parlamentari toscani Riccardo Nencini (Psi) e Dario Parrini (Pd), ha approvato una modifica alla norma proposta dal Governo: in base alla quale, senza sentenze civili passate in giudicato, chi aveva perso beni e affetti nelle stragi sarebbe stato escluso dal fondo risarcimenti finanziato dallo Stato italiano con 50 milioni.

Le procure tedesche si sono inventate di tutto per non processare i militari ancora viventi nella propria "heimat", quelli che il 12 agosto 1944 massacrarono – insieme a gruppi di fascisti – 560 civili inermi, di cui 130 bambini: una donna, incinta, fu sventrata e il feto esposto. Inoltre le esecuzioni di sentenze civili contro la Germania sono state dichiarate estinte. Resta il fondo di 50 milioni istituito dallo Stato italiano. Ma solo grazie all’emendamento Nencini-Parrini, approvato dalle commissioni I e VII, potranno accedervi familiari e vittime che non hanno ancora ricevuto una sentenza passata in giudicato. La norma inserita nel maxi emendamento del Pnrr ha anche esteso il termine temporale per avviare le procedure.

"Non è stata fatta ancora piena giustizia ed è questo l’obiettivo cui bisogna tendere, non per vendetta ma perché non si smarrisca la memoria di una stagione terribile – afferma il senatore Nencini – Tutte le vittime degli eccidi nazisti, senza distinzioni, hanno diritto al risarcimento. L’approvazione è stata unanime. Dopo il sì della Camera, il regolamento esecutivo emanato da Palazzo Chigi spiegherà come gli interessati dovranno agire".

Nel martoriato Comune di Stazzema il sindaco Maurizio Verona gioisce, ma con amarezza: "E’ una legge di alto valore civile che purtroppo ripaga marginalmente i familiari delle vittime. L’amministrazione sosterrà tutti coloro intenteranno l’azione legale. Anche la sentenza bolognese che ha riconosciuto il diritto risarcitorio per le vittime di Marzabotto ha aperto un’importante opportunità contro tutte le stragi tedesche. L’emendamento di Nencini e Parrini concede tempo e prospettiva a coloro che vogliono un riconoscimento economico. I morti di Sant’Anna sono stati uccisi barbaramente dall’ideologia nazista e fascista, il risarcimento venale è il minimo. Ma è vergognoso l’oblio di Stato che ha regnato per tanto tempo. Dal 1944 il giusto processo si è concluso solo nel 2007, con sentenza di primo grado nel 2005. La verità ha tardato 50 anni. Dopo la condanna in Italia dei 10 ufficiali nazisti ancora in vita, le associazioni di Sant’Anna, attraverso il presidente Enrico Pieri, avevano tentato di invocare giustizia penale in Germania, invece le procure di Stoccarda e Amburgo hanno risposto con vergognose archiviazioni. Addirittura, a Stoccarda erano sempre vivi tutti gli ufficiali. Andai ad Amburgo per parlare col procuratore generale e capire quando sarebbe partito il processo contro Sommer, unico vivo in quella zona. Mi disse che c’erano certificazioni mediche attestanti che l’imputato non era in grado d’intendere e di volere...".