Strage Viareggio, processo di appello bis: Moretti condannato a 5 anni

Nel primo appello l'ex ad di Ferrovie era stato condannato a 7 anni

Firenze, 30 giugno 2022 - Finisce con le lacrime e gli abbracci di Daniela Rombi, lo stress porta subito lontano dall'aula Marco Piagentini: la corte d'appello di Firenze dopo più di sei ore di camera di consiglio, ha pronunciato molte condanne per la strage di Viareggio, il disastro che colpì la cittadina nel giugno del 2009 lasciando 32 morti, feriti, danni, anche indelebili.

Mauro Moretti, l'ex ad di Rfi, è stato condannato a cinque anni. Quattro anni, due mesi e venti giorni per Mario Michele Elia. Quattro anni due mesi e 20 giorni a Soprano Vincenzo, l'ex ad di Trenitalia, 4 anni a Mario Castaldo, ex manager della divisione cargo.

Tra novanta giorni, le motivazioni della sentenza, letta dal presidente Angelo Grieco in un silenzio fatto di tensione e commozione. Pene più basse rispetto alle richieste dell'accusa, sostenuta dal pm Salvatore Giannino, titolare del primo grado, e dal pg Sergio Affronte. Richieste già depurate dalla prescrizione dell'accusa di omicidio colposo, a cui Moretti, incassando la contestazione, non ha più rinunciato.

Anche stamani, l'ex ad di Rfi è stato oggetto del rumoreggiare del pubblico,quando ha tentato l'ultima carta prendendo la parola per una dichiarazione spontanea, prima di allontanarsi: alla lettura della sentenza, non c'era. E' servito a poco, o forse a molto, visto che per un capo d'imputazione, Moretti è stato assolto. Anche Castaldo si è alleggerito di un punto d'accusa. Per gli altri, una pioggia di condanne. Per le officine tedesche e austriache Gatx e Jungenthal, sei anni e Peter Linowski e Rainer Kogelheide; 5 anni e 4 mesi per Johannes Mansbart; 4 anni, 5 mesi e 20 giorni per Helmut Brodel; 5 anni, 6 mesi e 20 giorni per Roman Meyer; 4 anni 5 mesi per Uwe Kriebel; 4 anni e 8 mesi per Andrea Schroeter. Assoluzione confermata per Joachim Lehmann, per il quale l'accusa aveva invece chiesto sei anni e nove mesi. Non è l'unico: assolti anche Francesco Favo e Emilio Maestrini. Due anni, 10 mesi e 20 giorni per Paolo Pizzadini e Daniele Gobbi Frattini.

​Tutte le condanne e le assoluzioni

La Corte d'appello di Firenze ha condannato Vincenzo Soprano, ex Ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia, a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni; Mario Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, a 4 anni.

Condanne anche per dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci: Uwe Kriebel, operaio dell'officina di Junghental addetto ai controlli, 4 anni e 5 mesi; Helmut Broedel, funzionario dirigente dell'officina Junghental di Hannover, 4 anni, 5 mesi e 20 giorni; Andreas Schroeter, tecnico di Junghental, 4 anni e 8 mesi; Peter Linowski, Ad di Gatx Rail Germania, 6 anni; Rainer Kogelheide, Ad di Gatx Rail Austria, 6 anni; Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria, 5 anni, 6 mesi e 20 giorni; Johannes Mansbart, manager Gatx Rail Austria, 5 anni e 4 mesi. La Corte d'appello ha assolto invece: Francesco Favo, ex responsabile certificazione sicurezza di Rfi (la Procura aveva chiesto 3 anni e 9 mesi (4 anni); Emilio Maestrini, ex responsabile sicurezza di Trenitalia (la Procura aveva chiesto 3 anni e 8 mesi); Joachim Lehmann, supervisore di Junghental (chiesta una condanna di 6 anni e 9 mesi (7 anni e 3 mesi).

Proteste dei familiari delle vittime in aula

Quando Moretti ha annunciato di voler parlare, i familiari delle vittime hanno rumoreggiato e protestato, soprattutto quando ha detto che in tutti questi anni non ha reagito "alle critiche e spesso alle ingiurie per rispetto alla giustizia e alle famiglie delle vittime". Moretti ha anche "chiesto scusa" ai familiari. A quel punto alcuni familiari hanno gridato "no" in aula e il presidente della Corte d'appello, Angelo Grieco, ha richiamato tutti all'ordine. Quando i familiari delle vittime hanno inscenato una protesta, sedendosi volgendo le spalle alla Corte, il presidente Grieco ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine e il rispetto che si deve alla Corte. I familiari pertanto sono tornati a sedersi compostamente.

Le parole di Moretti

"Non ho reagito alle critiche  e alle ingiurie per rispetto della giustizia e delle famiglie delle vittime", ha detto Moretti, scatenando la reazione dei viareggini presenti, che, rumoreggiando, lo hanno invitato a tacere. Le dichiarazioni spontanee di Moretti sono proseguite dopo l'intervento dei carabinieri e l'imputato è entrato poi nel merito delle accuse di cui deve rispondere.  "Contro di me niente prove, solo illazioni". ha ribadito Moretti. 

"Da amministratore delegato di Rfi - ha spiegato Moretti -, non potevo essere autore della politica di investimenti sul trasporto ferroviario merci né passeggeri. Non me lo consentiva la legge. Ogni politica in merito era compito di Trenitalia e delle altre imprese ferroviarie». Ha detto in una dichiarazione spontanea l'ingegner Moretti all'apertura dell'udienza del processo di appello bis. Moretti lo ha affermato contestando le ricostruzioni processuali dell'accusa che gli attribuiscono responsabilità su presunti contenimenti dei costi col mancato rinnovo del parco carri. 

Appello bis

Il nuovo appello è stato disposto dalla Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado per 16 imputati, tra i quali gli ex vertici delle Ferrovie (oltre a Moretti, Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano e Mario Castaldo), dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci. Per tutti gli imputati la Suprema Corte ha escluso l'aggravante sulle norme di sicurezza, non riconoscendo il disastro ferroviario come incidente sul lavoro e così facendo è scattata di conseguenza la prescrizione per questo reato.