Strage, i familiari delle vittime: "Indignati dalla posizione della Pg di Cassazione"

Lo scrive in una nota l'associazione 'Il mondo che vorrei' costituita da familiari delle vittime della strage di Viareggio

Presidio all'esterno del Tribunale (foto di archivio)

Presidio all'esterno del Tribunale (foto di archivio)

Viareggio, 3 novembre 2020 - "In questi lunghi anni di frequentazione, ahinoi, delle aule giudiziarie ne avevamo viste e sentite tante. Ci aspettavamo che dalla parte della 'corazzata dei potenti' studi legali, allestita dagli imputati, venissero fuori assurdita' al limite dell'immaginabile. Ci coglie invece di sorpresa, ci sgomenta e ci indigna, l'atteggiamento e la posizione assunta che il procuratore generale ha avuto ieri in aula durante lo svolgimento della prima udienza del processo di Cassazione".

Lo scrive in una nota l'associazione 'Il mondo che vorrei' costituita da familiari delle vittime della strage di Viareggio, che aggiunge: "Certi che l'agire della procura generale sia totalmente svincolato da qualsiasi pressione esterna - si legge nel documento firmato dal presidente dell'associazione, Marco Piagentini - possiamo pensare che la posizione espressa sia da imputare alla mole di documentazione talmente complessa e articolata che la procura stessa si sia trovata a dover analizzare in un lasso di tempo relativamente breve, tale da rendere inopportuna la richiesta di rinvio a giudizio per Mauro Moretti".

Un tempo, si legge ancora nella nota, "relativamente breve, rispetto all'approfondimento minuzioso e sistematico effettuato dalle precedenti procure in cui le posizioni e le responsabilita' degli imputati, tra cui quelle di Moretti, sono state scandagliate e accertate fino in fondo. Auspichiamo, quindi - conclude l'associazione - che cio' non diventi il pretesto per nascondere quella giustizia che, dopo aver assistito a piu' di 180 udienze, pretendono le 32 vittime, i familiari e la citta' di Viareggio da 11 anni e mezzo".