L'ora della rinascita. Gli angeli custodi dello stadio dei Pini

"Lavori e verifiche, ecco come abbiamo rimesso in sicurezza l’impianto"

L’ingegnere civile Gianluigi Ottani

L’ingegnere civile Gianluigi Ottani

Viareggio, 13 maggio 2018 - Gianluigi Ottani e Luca Pellegrini – ingegnere civile il primo e perito industriale, specializzato in antincendio, il secondo – sono loro «gli angeli custodi» che si stanno prendendo cura dello stadio «Dei Pini/Torquato Bresciani» e che ridaranno allo storico impianto cittadino nuova vita. Loro, incaricati dal Viareggio 2014 hanno fatto, in base alle loro competenze, tutte le verifiche strutturali e di sicurezza atte a garantire l’agibilità finora fino al 30 giugno. Agibilità che però Viareggio 2014 e amministrazione comunale vogliono rendere duratura. «Dovevamo rispettare – specifica Ottani – i tre requisiti richiesti dalla Commissione Comunale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. In primis lo stato di conservazione della tribuna, secondariamente lo stato di degrado e conservazione della parte inferiore della gradinata ed infine la pensilina, di ingresso e di via d’uscita, posta dietro alla gradinata». Ottani entra meticolosamente nello specifico delle operazioni fatte: «Lavorando su un cestello aereo sono andato a picchettare tutto l’intradosso del solaio della tribuna coperta utilizzando un’apposita asta metallica denominata battitura. Utilizzando poi una termocamera ad infrarossi ho potuto stabilire quelle che erano le parti più solide e quelle a rischio di distacco evidenziando queste ultime con una bomboletta spry dal colore arancione, per le zone a rischio elevato, ed a color verde, per quelle con più garanzie».

A seguito di questa operazione, su una superficie di millecinquecento metri quadrati, gli operai sono poi intervenuti per apporre delle reti di fibra di vetro incollate ed atte a stabilizzare quelle porzioni che potevano distaccarsi. Il lavoro di Ottani è poi proseguito in gradinata. «In tale settore – specifica ancora – abbiamo rimosso i copriferri dell’armatura (porzioni più esterne in calcestruzzo) a rischio e poi abbiamo tinteggiato le stesse con appositi passivanti». Infine la pensilina. «E’ la struttura – conclude – che versa nelle peggiori condizioni. Per questo abbiamo deciso di chiuderla recintando le vie d’uscita». Proprio in base alle rilevazioni compiute da Ottani ha preso il via il lavoro svolto da Pellegrini. «Il mio compito – spiega – era proprio quello di far si che le limitazioni rilevate non incidessero in modo sostanziale garantendo lo stesso l’idoneità dei percorsi d’esodo. Le verifiche da me compiute hanno dato esito positivo perché le uscite di sicurezza già utilizzate consentono il corretto deflusso dei tifosi locali sulla gradinata (la zona riservata ai tifosi ospiti e la tribuna non sono oggetto di limitazioni)».

Altro argomento spinoso, dirimente per allungare l’agibilità dell’impianto oltre il 30 giugno, è quello relativo all’illuminazione. La vicenda è nota: c’è una torre faro (lato sud-pineta) che garantisce scarsa illuminazione e per questo la scorsa estate l’amichevole fra Fiorentina e Parma fu anticipata ad orario diurno. «In sostanza – specifica Pellegrini – a causa di un interruttore differenziale in cabina elettrica che scattava quando si alimentavano le due fasce mediane, l’illuminazione era insufficiente perché si restavano accese solo le fasce alte e quelle basse. Temevamo fosse un problema relativo all’isolamento dei cavi invece per fortuna tutto va a restringersi all’alimentazione della cabina. Quindi basterà sostituire l’alimentatore per ripristinare l’intera funzionalità dell’impianto. Oltre a questo sostituiremo dei fari bruciati».

Sergio Iacopetti