Offre marijuana a dei ragazzini. Spaccio in pieno giorno alla stazione

Choc tra i familiari che chiedono provvedimenti: "Non lasciateli soli"

L’arresto di uno spacciatore (foto d’archivio)

L’arresto di uno spacciatore (foto d’archivio)

Pietrasanta (Lucca), 2 dicembre 2018 - Erano impegnati in un’iniziativa benefica con tutto l’entusiasmo che può avere un gruppo di ragazzini tra gli 11 e i 13 anni. Il ritrovo alla stazione, poi giù per le scale che conducono al sottopasso, ridendo e scherzando. Alcuni di loro camminano più veloci degli altri, si staccano dal gruppo, ed è in quel momento che dal nulla compare un uomo con la richiesta che mai si sarebbero sognati di ascoltare: «Volete della marijuana?». I ragazzini rimangono impietriti, poi riescono a reagire e ad allontanarsi da quell’uomo, che descriveranno poi come «uno straniero con la pelle olivastra, forse marocchino», il quale una volta incassato il rifiuto si dilegua senza lasciar tracce.

E’ un episodio sconcertante quello raccontato dalla mamma di uno dei ragazzini, accaduto in pieno pomeriggio (verso le 16), il tutto prontamente segnalato alle forze dell’ordine, impegnate da giorni a risalire all’identità dello spacciatore avvalendosi anche delle telecamere della zona. Per i ragazzini e i loro genitori quella che doveva essere una spensierata iniziativa di solidarietà, condotta da un’associazione di volontariato, si è trasformata in una storia fino ad allora impensabile. «Alcuni di loro sono tornati a casa – racconta la mamma, che per ovvie ragioni chiede di restare anonima – letteralmente scioccati. Uno ha anche pianto perché non gli era mai successa una cosa del genere. Li abbiamo tranquillizzati, confrontandoci anche con altre famiglie, facendoci raccontare l’episodio per filo e per segno. Con loro c’era un adulto, ma il gruppo in quel momento era sfilacciato. Si è solo accorto, in lontananza, di quell’uomo che avvicinava i nostri figli ed è intervenuto cercando di inseguirlo, ma lo spacciatore era già sparito. Ci auguriamo che si tratti soltanto di un caso, ma è inaccettabile che anche dei ragazzini finiscano nella ‘rete’ di queste persone. Ci raccomandiamo a tutte le famiglie affinché i loro figli, soprattutto minorenni, non vengano mandati da soli in certe zone».

Daniele Masseglia