Sorpresa, in città il Pd sta "bene" E i partiti pensano al dopo Giorgio

Alla Camera plurinominale l’azzurra Deborah Bergamini riottiene il seggio. M5S crolla ma è il terzo partito

La città del civismo s’è espressa in maniera anche sorprendente. Al di là dell’exploit dei Fratelli d’Italia, che pure avevano il proprio esponente viareggino di punta candidato nell’uninominale di Lucca, va sottolineata la tenuta del Pd rispetto alle politiche del 2018 e a tanti altri Comuni che un tempo erano rossi, poi sono diventati rosa, e ora stanno virando verso tonalità meno sgargianti. Mentre i risultati del centrodestra riflettono il dato nazionale, Il Pd viareggino passa dal 21,8% del 2018 al 22,2% di ieri. Con un aumento lieve in percentuale, anche se in concreto perde 771 voti (è l’effetto del calo dell’affluenza.

La vittoria di Pirro di via Regia ha comunque un suo valore, considerate le vicissitudini del partito cittadino negli ultimi anni, tra commissariamento, cambio d’alleanze comunali, siluramento del vecchio gruppo dirigente. Ma quello 0,4% in più nulla conta rispetto allo tsunami Giorgia: i Fratelli d’Italia nel 2018 erano un partitello al 4,5%, adesso sono quasi 7 volte più grandi e a Viareggio detengono il 27,6% con oltre 8 mila suffragi. Ne fanno le spese Forza Italia, passata dal 14,2% al 6,9%, ma soprattutto la Lega ridotta a un terzo dei consensi del 2018: crollata dal 19,2% di quando esplose il caso Salvini, all’odierno 6,4%. A livello politico, il centrodestra ha sbancato Viareggio la (ex) rossa. Chissà se alle prossime comunali – c’è tempo – riuscirà a tradurre il vantaggio anche in campo amministrativo.

L’altra frana attesa, per varie ragioni, riguarda il Movimento 5 Stelle, a Viareggio più movimento d’opinione che forza rappresentata. Dal 27,1% precipita al 12,5%, che pure in questo clima è un risultato che segna più che una sopravvivenza. Azione-Italia Viva prende il 7,7% in linea col livello nazionale, Sinistra Italiana il 5,5%, Più Europa il 3,2%, l’1,7% i comunisti. Numeri di "conservazione", che a livello amministrativo tornano spesso in libertà.

A Viareggio il voto politico non avrà ripercussioni sull’amministrazione comunale, civista, che alle elezioni raccolse consensi a sinistra, al centro e a destra. E il cui sindaco, Giorgio Del Ghingaro, dopo una breve parentesi di intesa "regionale" col Pd, è tornato sui suoi passi scaricando via Regia. Alle prossime comunali non potrà ricandidarsi, però. E i suoi consensi personali potrebbero tornare alle rispettive case madri. Non è comunque vero che l’unica rappresentanza parlamentare che hanno Viareggio e la Versilia passa attraverso Fratelli d’Italia e la Lega. Il sottosegretario di Forza Italia Deborah Bergamini, che ha votato a Valpromaro di Camaiore, è stata eletta nel plurinominale della Camera. E’ la sinistra versiliese che non ha rappresentanti a Roma, per effetto della riduzione dei parlamentari e del risultato elettorale. E non ce l’ha più nemmeno di rimbalzo, visto che Andrea Marcucci è uscito sconfitto da un duello all’uninominale il cui finale era annunciato dal vento di destra.

Beppe Nelli