"Servono veri controlli del nostro territorio"

Giampaoli invita Comuni e forze dell’ordine a reprimere gli assembramenti all’aperto, non ad uccidere i locali pubblici

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L’applicazione delle zone rosse è nel mirino della Confesercenti che chiede piuttosto reali controlli delle forze dell’ordine sul territorio. Quelli raramente visti nei luoghi della movida dall’estate in poi. Afferma la presidente Esmeralda Giampoli: "La questione sanitaria deve rimanere al primo posto e quindi è giusto intervenire per limitare fino addirittura ad azzerare gli assembramenti. Ma va fatto attraverso controlli da parte delle forze dell’ordine, perché altrimenti le cosiddette zone rosse non hanno alcun senso se non quello di mettere nel mirino le attività economiche che in questi mesi si sono impegnate economicamente nel rispetto delle regole e dei protocolli".

Il caso di piazza Shelley è alla base dell’intervento di Giampaoli: "Gli assembramenti, soprattutto in assenza di dispositivi di protezione, vanno combattuti con tutti i mezzi. Ma non possiamo pensare di risolvere il problema con il coprifuoco se non accompagnato da un presidio del territorio. I locali stanno già applicando in maniera rigida, e con evidenti danni economici, le norme del nuovo Dpcm. Sacrifici che forse per alcuni non serviranno nemmeno a scongiurare la chiusura definitiva se il governo non interverrà con nuovi sostegni concreti e immediati. Ecco dunque che occorre il presidio del territorio per impedire forme di così detta malamovida che non possono essere in maniera troppo semplicistica collegate alla condotta dei titolari dei locali".

La Confesercenti però non intende difendere i furbetti: "Ovviamente se qualche collega non rispetta i protocolli, giusto che sia sanzionato. Ma occorre un presidio del territorio capillare che siamo convinti la sola polizia municipale non può svolgere. Un presidio che consenta a chi può svolgere il proprio lavoro in sicurezza e nel rispetto di tutte le normative di andare avanti. O almeno di provarci".