"Se va avanti così chiudo, e poi vedremo"

Le nuove limitazioni mettono in crisi i ristoranti. Ma c’è chi di fronte alla pandemia confida nel cambio di abitudini delle persone

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Al ristorante come Cenerentola, lo chef si toglie il cappello. E gli imprenditori? Sperano di non trasformarsi in zucche. Con l’ultimo Dpcm, varato per contenere la corsa del Coronavirus, la vita notturna ha le ore contate: a mezzanotte in punto bar, locali di intrattenimento, circoli e ristoranti devono chiudere. "Ma forse ancor più di queste ultime restrizioni – dice Fabio Gentili, proprietario della trattoria Nostromo in Darsena – è la paura del contagio che adesso condiziona la vita di tutti e quindi il nostro lavoro. Perché le persone non escono più". Negli ultimi giorni, da quando è entrato in vigore il decreto, "abbiamo perso il 50% dell’incasso – prosegue Gentili –; voglio sperare che sia solo colpa del brutto tempo, ma mi do tempo fino alla fine del mese: se le cose dovessero andar male sarà costretto a chiudere, mettere in cassa integrazione i nove dipendenti e riaprire a febbraio".

Chi, alla luce dell’ultimo Dpcm, ha dovuto rivoluzionare la sua storia è il Corsaro Rosso sul Viale Europa. Dove, prima dell’epidemia, la serata si apriva con la cena e finiva all’alba, tra concerti e dj set. "Noi ci proviamo, nel rispetto di tutte le norme anticontagio andiamo avanti per offrire – racconta Cristian Mazzi – un’occasione di svago ai clienti". Dunque cena al tavolo, e dalle 22, anziché da mezzanotte, iniziano i live della band. "Lavoriamo solo con il servizio al tavolo, sia nello spazio interno che all’esterno. E a alle 23.55 spegniamo la musica. Chiudiamo la porta, lasciamo ai clienti l’opportunità di finire la consumazione. Noi vogliamo esserci, essere una luce in un momento difficile. Speriamo, alla lunga, di avere la forza di restare accesi".

Se il giro di chiave "servirà ad evitare ulteriori chiusure, che sarebbero catastrofiche, ben vengano controlli e restrizioni. In questa fase – interviene Lorenzo Tosi, del ristorante La Risacca al bagno La Perla del Lido– dobbiamo tutti rispettare le regole. C’è già la netta tendenza ad anticipare la prenotazione del tavolo, quindi si esce prima, si cena prima, si rincasa prima. D’altra parte con i locali notturni chiusi alle 24 tutte le abitudini si stanno trasformando. Credo che per noi ristoratori, tutto sommato, non sarà un grande stravolgimento, ma per bar e pub abituati a lavorare col servizio al bancone sarà più difficile adeguarsi e sostenere l’ultimo Dpcm". Orario continuato dalle 11 alle 24 e paratie di legno (tra i tavoli) che riprendono lo stile delle mitiche cabine dei bagni per garantire intimità e distanziamento; così anche la Prosciutteria del Forte, punto di riferimento tra i giovani, che ha ospitato recentemente anche l’attore hollywoodiano Matt Dillon, si adegua alle nuove restrizioni. "Cerchiamo di fare il meglio seguendo le regole necessarie alla sicurezza e alla tranquillità dei clienti" commenta il titolare Alessandro Marchini. "Quest’inizio d’autunno sta andando bene, grazie anche alla presenza degli stranieri. Spero che che ci sarà modo di lavorare con scrupolo e serenità".

Martina Del Chicca