"Salveremo le migliaia di famiglie balneari"

Il senatore Mallegni (Fi) e l’onorevole Zucconi (Fdi) annunciano battaglia in Parlamento contro il decreto delle aste dei bagni

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Il governo Draghi ha deciso di assecondare le richieste dell’Europa e mandare all’asta le concessioni demaniali dei bagni dal 1° gennaio 2024, come sancito dalla sentenza del Consiglio di Stato. Un emendamento e la legge da varare su delega del Parlamento, però, dovrebbero contenere garanzie per chi ha una sola concessione, e risarcimenti per chi alle aste le perderà. Ma le associazioni balneari e partiti come Forza Italia Fratelli d’Italia annunciano battaglia.

II vicepresidente dei senatori di Forza Italia Massimo Mallegni, responsabile nazionale per Forza Italia del turismo e del commercio, è categorico: "Siamo pronti a stravolgere una decisione se sbagliata e che non tuteli la storia del turismo italiano e la categoria. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di inserire nel Ddl Concorrenza una norma che sancisce le gare a partire dal 1° gennaio 2024. Leggeremo bene il testo appena sarà pubblicato, e in Parlamento - unica istituzione deputata a farlo – faremo tutte le modifiche per garantire la storia del turismo italiano, le migliaia di famiglie e oltre un milione di persone impiegate nel settore. Se sarà necessario cambieremo ogni decisione che non tuteli una tradizione culturale, nazionale, italiana che ha fatto del turismo del nostro Paese un’eccellenza. Non permetteremo mai di buttare a mare – e in questo caso si può dire davvero così – 200 anni di lavoro ininterrotto che ha formato il turismo in Italia. Non conosciamo i dettagli del provvedimento e ci impegniamo sin d’ora a cambiarlo e stravolgerlo, se necessario. Noi ci siamo come ci siamo sempre stati e speriamo di trovare in Parlamento i numeri necessari per andare incontro alle reali esigenze di una categoria che merita rispetto. Con tutto ciò che accade nel mondo, dalla crisi ucraina, al caro bollette non abbiamo assolutamente capito questa fretta".

Anche l’onorevole di Fdi Riccardo Zucconi difende a spada tratta le prerogative dei concessionari balneari: "Mi stupisco nell’apprendere che, ancora oggi, qualcuno non voglia capire quanto la questione Bolkestein sia di portata nazionale e che non si tratti assolutamente di una mera battaglia per il mantenimento di certi privilegi, come qualcuno vorrebbe far passare, bensì della svendita di un comparto italiano a favore di interessi extra-nazionali. La “Direttiva Servizi” viene infatti associata sempre più alle sole concessioni demaniali ma riguarda invece anche i venditori ambulanti, le guide turistiche e i porti turistici. Addirittura si inserisce nella stessa logica di altra Direttiva che riguardava la messa all’asta delle concessioni idroelettriche e che è stata poi ritirata perchè alcuni Paesi europei, non l’Italia, si sono opposti alla sua applicazione. A riguardo faccio notare che solo in Toscana ci sono un totale di 220 impianti idroelettrici per una potenza complessiva pari a 397 MW1 e nella sola provincia di Lucca, che rappresenta nel contesto regionale una realtà molto importante, sono presenti 13 deviazioni ENEL nel solo bacino del Serchio (1.565 km quadrati di superficie totale), con 17 centrali idroelettriche, 48 centraline idroelettriche attive (pubbliche o private) e ben 53 in progetto, per un totale di 118 tra dighe e centraline di produzione di energia idroelettrica. Ma in Italia le concessioni statali idroelettriche sono ad oggi incredibilmente a scadenza o addirittura già scadute".

"E’ inconcepibile – conclude Zucconi – come questo governo possa aver deciso di affidare alle aste - alle quali ricordiamo potranno partecipare tutti, anche imprese straniere – ciò che appartiene alla nostra economia e alla nostra terra da sempre, come le spiagge, una delle nostre poche risorse naturali, o appunto le nostre risorse idroelettriche e proprio in un momento come questo dove famiglie e aziende sono messe in grave difficoltà dagli aumenti esorbitanti delle bollette. Cioè, in un momento in cui siamo alla ricerca disperata di forniture energetiche mettiamo all’asta una risorsa energetica che possediamo naturalmente e che è fra le più ecologicamente compatibili? Ho presentato il 27 dicembre 2021 una proposta di legge per salvaguardare la proprietà nazionale delle concessioni idroelettriche, per garantire che il sacrosanto principio di reciprocità fra le nazioni venga assicurato e che gli interessi nazionali non siano violati, mentre il presidente Giorgia Meloni, in prima linea da sempre per la difesa della nostra economia, sta supportando tutte queste iniziative ed ha rivolto un chiaro appello al Governo affinché risolva queste problematiche e tuteli gli interessi dei cittadini italiani anche in Europa".

r.v.