Royal: "Noi investiamo per riaprire a Pasqua"

Patruno fiducioso: "Con l’effetto vaccini l’Europa si muoverà. Lavoriamo molto con gli inglesi e nemmeno la Brexit fermerà i loro arrivi"

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Come in tutte le crisi, le grandi aziende sopravvivono e addirittura si allargano; mentre quelle piccole soffrono, e a volte spariscono. E’ quel che rischia di accadere nella prossima e seconda estate dell’era Covid soprattutto nel settore alberghiero, duramente colpito dai lockdown in Italia e all’estero. Per chi in Versilia ha puntato da anni sul mercato turistico inglese, poi, c’è un doppio problema: alla pandemia, più seria in Gran Bretagna che altrove, si aggiunge la Brexit. Dal 1° gennaio i sudditi di Sua Maestà sono diventati extracomunitari.Ma neppure questo spaventa Marino Patruno, manager del Royal: "Hanno voglia di ripartire e venire a Viareggio".

"E’ il Covid che rende la situazione grave – afferma Patruno – I nostri mercati primari , Gran Bretagna e Europa, sono in condizioni serie. Noi speriamo che coi vaccini la situazione migliori e, visto che i nordeuropei non fanno vacanze da tempo, tornino a viaggiare. L’altra speranza è la riapertura delle regioni, e magari a Pasqua riavremo un po’ di italiani che non vedono l’ora di nuscire di casa e venire al mare. Purtroppo contro la pandemia possiamo solo aspettare. Mi preoccupano i dipendenti, spero che quelli con contratto a tempo determinato siano in disoccupazione Naspi. Noi siamo un albergo stagionale, e tutti aspettano la chiamata per ricominciare. Ho intenzione di aprire appena possibile, anche per il nostro personale, e sono ottimista perché penso proprio di ripartire a Pasqua".

Però, e questa è la possibilità economica che hanno i grandi gruppi, ma non tutte le piccole aziende familiari, il Royal continua a fare manutenzioni e investimenti. "L’azienda è sana – conferma Patruno – e quindi continuiamo a rinnovare infissi, potenziare il wifi, facciamo pitturazioni e vogliamo allargare la zona piscina con maggiori comodità per chi soggiorna. Tutti miglioramenti per che servono a fare marketing, per il comfort dei clienti. Sono interventi da centinaia di migliaia di euro, fondamentali per attaccare e vincere la crisi attuale".

Quello che manca, e non potrebbe essere altrimenti, è la promozione. In Italia e all’estero. Il perché è piuttosto evidente: "Siamo fermi, inutile fare promozione se nessuno può uscire dai confini nazionali o dalle Regioni. Al momento giusto riprenderemo a farla, investiamo ogni anno migliaia di euro per conquistare fette di mercato ma con gli spostamenti fermi, e l’incertezza sull’andamento dell’epidemia per cui nessuno sa quando l’emergenza calerà e saranno consentiti i viaggi, non possiamo fare altro che aspettare di intervenire dove e quando avrà senso investire nella comunicazione".

"Comunque – conclude il manager – abbiamo contatti continui con i tour operator inglesi e tedeschi, che sono in difficoltà, e ciò nonostante qualche prenotazione dall’Inghilterra e dalla Germania sta già arrivando. Sono prenotazioni flessibili, e quelle prepagate sono rimborsabili in caso di rigurgiti del Covid e improvvisi blocchi. Ci dà fiducia il fatto che per ora non c’è nessuno problema con la Brexit: i turisti confermano che intendono ritornare a Viareggio, con o senza passaporto. Potrebbero esserci contaccolpi solo se la Brexit avrà ripercussioni sui loro redditi. Ma i nostri referenti assicurano che al momento nulla è cambiato per le vacanze in Italia".

Beppe Nelli