Ripescate in porto “reti fantasma“ e rifiuti

E’ partita l’operazione della Guardia Costiera per bonificare il fondale marino. Recuperate anche due imbarcazioni affondate

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Come un tappeto, tentacolare e inquinante, che si allunga, ogni anno di più, sul fondo del mare. Un tappeto composto dalle “ reti-fantasma”, cioè pezzi di tramagli che i pescatori perdono in acqua e che finiscono per ’soffocare’ l’ecosistema marino. Che contribuiscono al depauperamento delle risorse ittiche, e alla creazione di microplastiche che entrano nelle catene alimentari. Oltre a rappresentare un rischio per la navigazione.

Un problema che il Ministero della transizione ecologica non intende sottovalutare, e per questo ha promosso una campagna finalizzata alla tutela dell’ambiente marino con il supporto del Comando generale delle Capitanerie di Porto, avviato anche dalla Guardia Costiera di Viareggio, guidata dal Comandante Russo, che ha cominciato un’intensa attività di bonifica delle acque del porto, dalla “reti fantasma“ e dai rifiuti, coordinata dal Centro di controllo ambientale della direzione marittima di Livorno E così grazie all’intervento dei militari del quinto nucleo operatori subacquei di Genova sono state recuperate 2 metri cubi circa di reti da pesca, un tempo di canapa e oggi di plastica, oltre a 2 imbarcazioni da diporto affondate, per un peso di circa 3 tonnellate.