L’integrazione fa gol. Nasce il Sankara FootbaIl

Il riscatto dei ragazzi fuggiti dalla guerra

La squadra del Sankara

La squadra del Sankara

Viareggio, 11 ottobre 2017 - MAMADI, Ali Nazakat, Ebrima, Aboubacar, Friday, Kelvin, Moussa, Danzoko, Idrisse, Sadjo. No, nessuno la imparerà a memoria come la grande Inter di Herrera o la Nazionale campione del mondo nel 1982. Anche perché, a dir la verità, quello che più conta non è il freddo elenco di nomi che ci spiega francamente poco, ma le storie che stanno dietro a quei nomi, al vissuto di ognuno lasciato alle spalle, per iniziare una nuova vita. Come, per esempio, la storia che si legge negli occhi di Mamadi, ventisettenne nato e cresciuto in Costa d’Avorio che, appena ne aveva l’occasione, scendeva in strada per giocare a calcio nei campetti improvvisati di erba e polvere. Due anni e mezzo fa Mamadi è stato costretto a lasciare il suo paese e in Italia, adesso, torna a cullare il sogno spensierato di correre dietro a un pallone grazie al Sankara Football Club, la squadra di rifugiati iscritta al campionato di calcio a 7 Uisp. «Il nostro è un progetto di inserimento sociale – ci spiega Alessandro Bartolini, presidente del Sankara F.C. – l’integrazione non passa solo dal lavoro o dai corsi di formazione ma anche dal confronto e dal divertimento. Lo sport è il collante ideale e il calcio una lingua parlata in tutto il mondo. Senza confini e senza barriere». Il Sankara F.C. nasce all’interno del progetto SPRAR della provincia di Lucca ed è un’idea sviluppata dall’ARCI Versilia. Il Sankara F.C. è un crocevia di culture e paesi diversi, ci sono ragazzi che provengono da ogni angolo dell’Africa, dalla Costa D’Avorio al Camerun, dalla Nigeria al Senegal. «Nella rosa abbiamo anche un pakistano – ci tiene a precisare Stefano Piccolomini, un’altra anima del progetto – e poi ci saranno anche ragazzi italiani perché il senso è quello di unire, mischiare, non dividere o ghettizzare». Proprio per questo la scelta del nome della squadra non poteva che cadere su Sankara, il famoso rivoluzionario del Burkina Faso, una sorta di Che Guevara per tutti gli africani. La maglia avrà come colori sociali il bianco e il verde. A partire da fine ottobre l’appuntamento, per le partite casalinghe, sarà il mercoledì alle 20 ai campetto della Uisp alla Migliarina. Mamadi ci spiega che lui giocherà in attacco.

Michele Nardini