"Quanto ci costerà l’ex Casa del Fascio?"

La Lega chiede gli atti dell’annunciato esproprio e paventa un esborso milionario per costruire il giardino pubblico già deliberato

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Intanto, a destra, si bada alle questioni amministrative: la Lega ha chiesto l’accesso agli atti dell’annunciato esproprio dei terreni dell’ex Casa del Fascio per sapere quanto tempo e quanti soldi richiederà l’operazione annunciata dal sindaco Giorgio Del Ghingaro.

Dopo i dubbi sollevati dall’ex assessore all’urbanistica Fabrizio Manfredi di Articolo Uno, anche Maria Domenica Pacchini consigliera della Lega vuole chiarimenti sul progetto pre realizzare, al posto del cantiere abbandonato da anni, un giardino pubblico: "Il Comune annuncia la notifica dell’esproprio al curatore della “Regia s.r.l.”, ma al di là di queste dichiarazioni non si evincono le tempistiche e l’effettivo costo dell’intera operazione. La delibera di giunta include le mere spese di contruzione, ma non vi è riferimento a quanto potrebbe effettivamente rappresentare l’intera operazione. Un bene oggetto di esproprio per pubblica utilità, come sancito dall’art. 834 del codice civile, prevede un risarcimento - un equo indennizzo alla proprietà per il bene espropriato, come anche precisato dalla Corte Costituzionale: deve essere un serio ristoro che sopperisca al sacrificio imposto al privato e che tale somma non deve essere puramente irrisoria e simbolica"

Pacchini ricorda che il terreno fu pagato dal privato 8 milioni di euro, ed è oggetto di un ricorso al Tar contro il nuovo Regolamento urbanistico: "Il curatore fallimentare è chiamato a tutelare i diritti dei creditori della detta società, ciò potrebbe comportare un indennizzo non proprio modico".