Quando Zucchero rifiutò il lavoro di salumiere

Al Forte il futuro Zucchero rinuncia al lavoro voluto dal padre e fonda i “Duca“ dopo il regalo di una chitarra. La messa beat a S. Ermete e la passione di scrivere brani mentre tutti cantavano quelli di altre band

Adelmo Fornaciari a metà anni Novanta al Forte

Adelmo Fornaciari a metà anni Novanta al Forte

Versilia, 13 aprile 2020 - Quel bimbo arrivato all’età di 13 anni a Forte dei Marmi da Roncocesi aveva una grande passione. Suo padre voleva che lavorasse nel negozio di salumeria e formaggi che aveva aperto nella Perla dei vip arrivando dalla provincia di Reggio Emilia. Lui invece stravedeva per la musica.

"Ma con quella non si mangia" preconizzava, severo, papà Giuseppe al quale i fatti hanno dato clamorosamente torto. Quell’adolescente da Adelmo Fornaciari è diventato Zucchero, il bluesman italiano più famoso nel mondo e deve il suo successo al fatto che al Forte c’è chi l’ha spronato, al contrario di papà, a coltivare una passione per la musica che è diventata successo planetario. La chitarra Adelmo la suonava già ragazzotto in Emilia. Quando suo papà apre i “Salumi reggiani” in centro al Forte, Adelmo mangia pane e rhythm’n’blues. Inevitabile che, oltre alla terza media, inizi a frequentare i ragazzi fortemarmini della sua generazione come Marco Macchiarini e Giampiero Cancogni. Macchiarini rivela un particolare non secondario. "Adelmo – dice – non aveva ancora idee ben chiare sullo strumento che lo intrigava di più. Voleva una pianola, suo padre disse di no nonostante che mio nonno si fosse offerto di pagarla in anticipo lui e di essere rimborsato a rate. Io avevo due chitarre Eko e una la passai a lui". Da lì la svolta e la grande amicizia fra i due che si perpetua anche adesso. Ma nella Forte inizio anni Settanta in cui i complessini furoreggiavano inevitabile che Adelmo e Marco ne mettessero su uno. Nascono così “I Duca”. La scelta del nome è presto svelata. "Stravedevamo per i Beatles – spiega Macchiarini – che erano i baronetti di Liverpool. Per questo noi decidemmo di essere i duca". Con Adelmo e Marco suonano Giampiero Cancogni, Beppe Bertozzi e Roberto Bandinelli, tutti versiliesi doc.

A loro presto si aggiungerà Paolo Barberi che già studiava al Conservatorio. Era più grande e musicalmente più preparato. Il primo successo la messa beat (di gran voga in quel periodo) nella chiesa di S.Ermete. Tra il ‘71 e il ‘72 la famiglia Fornaciari si trasferisce ad Avenza dove apre un altro negozio ma il rapporto col Forte per il futuro Zucchero è stretto visto anche l’amore per Angela Figliè che gli darà due figlie (Alice e Irene). Adelmo frequenta l’Iti di Carrara, cambia gruppo e passa a “Le nuove luci”. Poi fonderà “Sugar e Candies” nei quali conferma di essere un grande compositore, dote che aveva già da ragazzino alle prime armi musicalmente parlando. "Nel 1968 – dice ancora Macchiarini – mentre tutti i gruppi suonavano canzon dei complessi dell’epoca, antesignani delle cover band, noi interpretavamo pezzi nostri. Scrivemmo ‘Ho sentito una voce’ e non era facile trovare compositori così giovani". Adelmo inizia la sua travolgente scalata. Da Sugar e Candies e dalle balere arriva alla vittoria a Castrocaro (in coppia con Fiordaliso) dove colpisce il patron Gianni Ravera. Poi Sanremo, ‘Donne’ e i brani che diventano hit. Il mito Zucchero è sbocciato.