Licenziata dalla Pluriservizi perde la causa

La donna fu cacciata adducendo l’uso distorto dei permessi di assistenza familiare

Tribunale

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Camaiore, 24 gennaio 2020 - Dipendente della Pluriseriservizi licenziata e condannata a restituire stipendi e spese legali: azienda e Comune vincono la sofferta battaglia giudiziaria. Il licenziamento in tronco di due dipendenti della Pluriservizi avevano scatenato anche una guerra politica nell’autunno 2017 con sollevazione di alcuni politici di centrodestra, contro l’amministratrice unica della Pluriservizi, Chiara Raffaelli.

Il giudice del lavoro del Tribunale di Lucca, Alfonsina Manfredini, ha dichiarato legittimo il licenziamento della dottoressa Maria Orsetti. L’altro dipendente licenziato ha sottoscritto nel frattempo una transazione con l’azienda chiudendo il contenzioso. Nel novembre 2018, in base alla legge 92/12, la stessa giudice aveva reintegrato la Orsetti e disposto un risarcimento a suo favore di poco meno di 100.000 euro per stipendi non riscossi e indennità. Adesso dovrà restituire queste somme oltre che pagare le spese legali di giudizio per 8.500 euro. Infatti la Pluriservizi aveva impugnato l’ordinanza e, dopo l’istruttoria con ascolto di testimoni, la sentenza ha dato racione all’azienda comunale.

Il licenziamento era stato disposto dall’amministratrice unica Raffaelli, tramite elementi di prova forniti dall’agenzia investigativa Fox (4 mila euro circa di costo per pedinare i due lavoratori). Dalle investigazioni erano emerse presunte violazioni della legge 104 che consente ai dipendenti di assentarsi dal lavoro per assistere familiari ammalati. La Orsetti aveva impugnato il licenziamento considerandolo illegittimo e ritorsivo contro la sua persona, assistita dagli avvocati Oronzo Mazzotta e Giulio Guarnieri mentre la difesa dell’azienda era affidata agli avvocati Mario Andreucci e Riccardo Del Punta.

Nel ricorso la Orsetti aveva anche avanzato due domande riconvenzionali per non essere stata reintegrata in azienda con le medesime mansioni di funzionaria, e per le modalità eclatanti con cui il licenziamento le sarebbe stato comunicato. La sentenza ha respinto le istanze attenendosi alle testimonianze di altri dipendenti presenti e del coniuge della Orsetti. Sono state ritenute fondamentali, invece, le dichiarazioni del badante del padre della Orsetti su presunte pressioni di cui sarebbe stato oggetto. Il giudice ha quindi ordinato la trasmissione degli atti alla Procura ordinaria per eventuali accertamenti di competenza. Nel frattempo la dottoressa Orsetti ha vinto una selezione per il posto di funzionario al Comune di Forte dei Marmi, e probabilmente farà appello contro la sentenza. I.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA