Piccoli imprenditori chiedono aiuto ai politici Palestre, discoteche e hotel verso il baratro

Mini scandalo Tari: "A bar e ristoranti chiusi per settimane, sconto di due mesi come ai supermarket che invece sono rimasti sempre aperti"

"Salute e lavoro possono convivere": con questo slogan Confcommercio e Confesercenti hanno protestato contro le chiusure in tutta la Toscana, e anche in piazza Nieri e Paolini davanti al municipio. Chiare le richieste di commercianti e imprenditori: ristori immediati sulla base dei cali di fatturato, proroga della cassa integrazione e adozione di un passaporto sanitario. "Siamo qui per far vedere che ci siamo — afferma Piero Bertolani, presidente Confcommercio — C’è necessità di un aiuto. Si può aprire in sicurezza e siamo noi i primi a stare attenti al contagio. Ma i contagi aumentano anche quando siamo chiusi e il tasso di mortalità delle aziende è raddoppiato. Anche i ristori sono arrivati a macchia di leopardo, più che altro sono perplesso che siano arrivati anche a chi è a rischio chiusura. Bene che ora il governo, a quanto si apprende, darà anche dei ristori nei mini lockdown in zona rossa, però l’importante è che siano erogati in base ai cali di fatturato. Bar e ristoranti che sono chiusi hanno visto una riduzione della Tari pari a 212 della quota variabile, come i supermercati che invece sono rimasti sempre aperti".

"La salute — sostiene poi Daniele Benevenuti della Confesercenti — può andare di pari passo con l’economia. E’ questo che vogliamo ribadire anche oggi. Il rischio è che quando sarà finita la pandemia, molte aziende non ci saranno più, spazzate via dalla crisi economica. Per questo ci rivolgiamo al prefetto, ai Comuni che hanno grandi margini di manovra. Riaprire in sicurezza si può". Dice Sandra Lupori di Federalberghi Viareggio: "La nostra categoria è in crisi, pur non avendo mai chiuso. Speravamo di ripartire con la Pasqua, ma così non sarà. Con questo slittamento, saranno anche le assunzioni a subire un arresto. In più rimane anche il nodo del blocco dei licenziamenti, bisognerà vedere se ci sarà uno sblocco o una proroga".

Tra i settori più colpiti ci sono i locali da ballo. Conferma infatti Emiliano Cerri, presidente di Silb Fipe: “Abbiamo riaperto un mese e mezzo per l’estate e poi niente. A oggi è già certo che un 30% delle attività non riaprirà più. Bisogna però da subito stilare un protocollo per il divertimento sicuro".

Stessa sorte anche per le palestre. Lamenta Marco Borgianni della Fabbrica del ghiaccio: “Nonostante fossimo in sicurezza, nonostante siano anche venuti i Nas e avessero riscontrato che tutto era in regola, ci siamo trovati a chiudere. Servono a questo punto ristori in base al fatturato per far fronte ai mancati incassi".

Ai manifestanti ha parlato l’assessore alle attività produttive Alessandro Meciani: "Ci attendono giorni complicati. I contagi stanno aumentando. Per questo è nostro compito incalzare il governo sulle vaccinazioni. Ma servono anche ristori ai Comuni da parte del governo centrale. L’importante è lavorare tutti insieme".

C’era anche l’onorevole Riccardo Zucconi di Fratelli d’Italia. "Le aziende sono state abbandonate — sottolinea — sia dal governo Conte che a livello comunale. Dal primo con la bocciatura di numerosi emendamenti a favore di imprenditori e commercianti, dal secondo con nessun abbassamento sostanziale della Tari. In più stamani mi stupisco di vedere un assessore e non il sindaco".

Alice Gugliantini