Pesci morti anche nel Fiumetto, ora è allarme

Indagini in corso. La strage a Motrone causata dall’asfissia. A ottobre parte lo studio sul fenomeno dell’inquinamento a Marina

Migration

di Daniele Masseglia

Dopo il fosso Quadrellara – due volte – branchi di pesci morti sono stati trovati anche nel fosso Fiumetto. Non una morìa (nella foto quella lungo il Quadrellara, a Motrone), ma la preoccupazione serpeggia. La segnalazione risale a ieri: i tecnici dell’ufficio ambiente hanno percorso il tratto tra il ponte del Principe e il campo sportivo, allertando poi le autorità competenti e la ditta incaricata per la rimozione. "Lo spostamento – spiega l’assessore all’ambiente Tatiana Gliori – averrà solo dopo il sopralluogo di polizia provinciale e polizia municipale, atteso nel pomeriggio (ieri, ndr). Nel frattempo Arpat ha comunicato l’esito delle analisi sui pesci trovati senza vita a Motrone. A causare il decesso è stata l’asfissia, con il rapporto inviato anche al Consorzio di bonifica per segnalare la necessità di rimuovere gli sfalci d’erba lasciati lungo il fosso dopo l’ultimo intervento di manutenzione".

Sempre in tema di inquinamento, a ottobre partirà lo studio sulla qualità delle acque a Marina, iniziativa che terminerà nell’autunno 2024. Nato su impulso degli assessorati all’ambiente e ai lavori pubblici e finanziato con i 35mila euro del bando “Sviluppo sostenibile” della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca (più altrettanti stanziati dal Comune), sarà un approfondimento del monitoraggio del 2021 sui fossi Fiumetto e Motrone, che indicò come fonte dell’inquinamento gli elementi organici e di natura batterica. Suddivisi in quattro tranche, i campionamenti riguarderanno il fosso Fiumetto e le zone umide: saranno a cura di un gruppo di lavoro costituito da università di Pisa, Gaia, Regione e Autorità di bacino.