Perini, arrivano i salari bloccati dal fallimento

La Fiom Cgil ringrazia la curatela che, con l’acquisto da parte dell’Isg, ha risolto velocemente la procedura con grandi vantaggi per i dipendenti

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Ottime notizie non solo per la nautica, ma anche per i lavoratori Perini che stanno cominciando a ricevere gli stipendi arrestrati che erano stati bloccati dal fallimento, a cui è seguita l’acquisizione del cantiere da parte dell’Italian Sea Group. "Siamo giunti quasi al termine della procedura fallimentare di Perini Navi – annuncia il sindacalista Nicola Riva della Fiom Cgil – e dopo alcuni ritardi dovuti a ricorsi da parte di creditori chirografari, abbiamo ricevuto comunicazione che i pagamenti nei confronti dei creditori privilegiati, in questo caso i crediti dei lavoratori, sono stati sbloccati ed in corso di emissione i relativi pagamenti che dovrebbero essere visibili sui conti correnti entro pochi giorni".

"La procedura del fallimento Perini Navi – aggiunge il sindacalista – trova il quasi completo soddisfacimento della totalità dei creditori, che grazie alla cessione al prezzo record spuntato dalla curatela all’asta dello scorso gennaio ha potuto riconoscere quasi il cento per cento del debito di Perini Navi. Dobbiamo ringraziare e riconoscere meritoriamente che gli organi della procedura pur in una condizione di particolare difficoltà dovuta alla complessità aziendale, hanno lavorato in tempi record e con successo per assicurare e garantire i creditori nel loro avere".

E con l’avvicinarsi della scadenza (31 agosto) del cosiddetto “Anno nautico 2021 - 2022”, Riva appare generalmente soddisfatto: “Il bilancio dell’anno nautico è positivo per le aziende costruttrici e per quelle degli appalti che hanno avuto un pieno apporto occupazionale e un’importante crescita. Ciò detto, vogliamo rimarcare l’impegno del sindacato su elementi di contraddizione nel settore ovvero, in primis, quello del mancato abbattimento del numero degli infortuni sul lavoro. Altro problema è la fine del periodo Covid perché aggravato durante questo periodo dal grande caldo anomalo, e quindi fortemente impattante sulle azioni proprie del lavoro durante la giornata. Su questi aspetti che incidono sulla salute dei lavoratori – dice Riva – abbiamo come sindacato fatto un accordo con alcune aziende per potere lavorare solo al mattino a turni, in modo che si possa anche recuperare in efficacia produttiva, salvaguardando il più possibile la salute. Inoltre abbiamo rinnovato gli accordi integrativi aziendali con reciproca soddisfazione, e nelle prossime settimane ci impegneremo su quelli inerenti lo smart working, che sono da regolamentare con accordi aziendali a parte.”

Walter Strata