Pensioni più ricche per 2mila anziani. Recuperati cinque milioni di euro

Grazie a Inca-Cgil assegni rivalutati con le nuove normative

Pensioni (foto archivio)

Pensioni (foto archivio)

Viareggio, 8 gennaio 2018 - Lente di ingrandimento sulle pensioni. Riconteggiare – e aggiornate alla luce delle nuove normative – conviene. Il patronato Inca della Cgil provinciale così facendo ha recuperato ben 5 milioni di euro di arretrati sulle pensioni di anziani residenti in provincia di Lucca, compresa ovviamente la Versilia. Un servizio specifico attivato da sei anni, con un gruppo di controllo che coinvolge anche il sindacato pensionati Spi-Cgil. Il risultato si tocca con mano: dal 2010 a oggi, sono state controllate 10.304 pensioni e ben 2.068 assegni mensili sono risultati da ricalcolare perchè in difetto. In questo modo sono stati recuperati esattamente 4.978.109 euro di arretrati sulle pensioni e una variazione mensile media permanente di 32.5 euro.

Un dato che esprime una media: c’è il pensionato che ha ottenuto un aumento poco percettibile – di appena 5 euro al mese – e c’è invece la ben più fortunata signora che ha ricevuto un aumento permanente mensile di 356 euro. Quasi un «turista per sempre». Roba da stropicciarsi gli occhi di questi tempi. Nel dettaglio dodici pensionati hanno avuto più di 20.000 euro di arretrati. Sessantasette hanno ricevuto arretrati tra 10.000 e 20.000 euro. Centosessanta pensionati si sono visti riconosciuti tra 5mila e 10mila euro. «Questo controllo – specifica Cristina Moriconi, direttrice provinciale Inca Cgil – deriva non da sbagli dell’Istituto nel liquidare le pensioni, ma dall’emanazione di leggi, circolari e sentenze che rispetto al momento della liquidazione della pensione si sono succedute e applicandole alle pensioni in essere possono portare ad un aumento delle stesse. Si possono verificare casi di presenza di contribuzione figurativa negli ultimi 10 anni, o di maternità avuta fuori dal rapporto di lavoro con 21 settimane di contributi invece delle 22 settimane previste dalla nuova circolare Inps». «Oppure periodi di mobilità in anni lontani, spesso – spiega la dirigente – le retribuzioni della contribuzione figurativa non sono rivalutate o posizioni contributive prevalentemente formate da lavoro autonomo (coltivatori, commerciati, artigiani), dove sono presenti anche piccoli periodi come lavoratori dipendenti. In questi casi con la presenza di contribuzione figurativa derivante da servizio militare sipuò avere un beneficio spostandola contribuzione dalla gestione dei lavoratori dipendenti alla gestione autonoma».

Altre casistiche ricorrenti sono l’erogazione di premi di produzione o altre erogazioni contrattuali successive al pensionamento, o anche la contribuzione versata nella gestione separata Inps come collaboratore. «Abbiamo ritenuto che quello del controllo delle pensioni fosse un servizio fondamentale – spiega ancora Cristina Moriconi – di fronte a uno stato sociale che si sta restringendo. In una situazione occupazionale sempre più complicata le pensioni in una famiglia spesso rappresentano l’unica possibilità per non cadere nella povertà».

L.S.