Muore a Londra avvocato di 27 anni

Un malore ha stroncato a Londra il giovane avvocato di soli 27 anni, nipote di Sergio Baroni, che amava il mare e il Carnevale

Niccolà Torrigiani

Niccolà Torrigiani

Viareggio, 23 novembre 2020 - Quel mondo che ha esplorato con energia in lungo e in largo, lui avrebbe potuto davvero cambiarlo. Un improvviso malore ha strappato alla vita, nella sua casa di Londra, Niccolò Torrigiani, 27 anni trascorsi in modo geniale e cosmopolita e con Viareggio sempre nel cuore. Niccolò era nato a Ginevra poi si è trasferito con la famiglia a Milano e infine a Londra. Mamma Francesca è figlia di Giovanna Sanesi e nipote di Sergio Baroni il ‘poeta della cartapesta’ e capostipite di una dinastia. Giovane talentuoso e dal cuore d’oro, Niccolò a soli 17 anni ha fatto il volontario in un lebbrosario in India e a 22 si è laureato in giurisprudenza all’Università di Oxford, entrando poi a far parte di uno degli studi legali più quotati della capitale britannica. Le testate inglesi lo intervistarono quando, nel 2018, festeggiò la qualifica di professionista con un’impresa strabiliante assieme ad un collega londinese: a bordo di una Fiat Panda del 1995 parteciparono al “Mongol Rally“, la traversata di 15mila chilometri da Londra a Ulan Bator, in Mongolia. "Ci dicono che siamo dei pazzi ma abbiamo la giusta motivazione", esordi nell’occasione. Torrigiani infatti durante il tour promosse una raccolta fondi da dare in beneficenza all’associazione “Teenage Cancer Trust“, dopo la morte per cancro di una cara amica, mostrando ancora una volta la sua bontà senza freni.

La sua ‘fame’ di esperienza l’ha portato a esplorare il mondo anche per motivi professionali, ma il suo legame con Viareggio non si è mai interrotto. Qui arrivava ogni estate nella casa del nonno Marino Spagnoli a Città Giardino ed era appassionato della storia del Carnevale, intonando spesso anche agli amici conosciuti all’estero “Su la coppa di champagne“. Quasi come una sorta di tributo finale che oggi suona come sibillino presagio, proprio l’11 novembre Niccolò aveva inviato ai nonni una poesia per raccontare il suo amore per la città. "Mio nonno mi chiese: Cosa è Viareggio per te? Mi appartiene come un parente di cui conosci tutti i dolci difetti e che ti accoglie sempre con calore. Mi ospita sempre come una casa azzurra, come un divano comodo". Per lui era "un amore di quelli che non scegli", "una boa famigliare che vedi da lontano". E che adesso, dopo gli esami per conoscere le cause del decesso, tornerà ad accoglierlo nel più triste dei viaggi: infatti il geniale, generoso e sognatore Niccolò - bellissimo protagonista di una storia intensa e da romanzo - riposerà proprio qui, a due passi da quel mare sempre sospirato e nella terra dei coriandoli cui era legatissimo.

Francesca Navari