Next Group ha ordini per 80 milioni E si allarga dall’America all’Asia

L’ingegner De Matteo conferma la salute del comparto e porta ad esempio i successi del marchio Maiora "L’Europa sta subendo gli effetti della crisi energetica e delle materie, ma il mercato Usa resta fortissimo"

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L’ingegner Gennaro Candida De Matteo è l’amministratore delegato di Next Yacht Group, l’azienda che da poco più di un anno ha acquisito lo storico cantiere viareggino Fipa, fondato 40 anni fa da Francesco Guidetti e proprietario dei brand Maiora, AB Yacht e CBI Navi. La Next Yacht fa parte del gruppo Nesti (GB Invest Holding AG, leader mondiale dell’Information Tecnology) che ha rilevato anni fa il Principe di Piemonte, quindi l’Excelsior e altri locali di lusso in Versilia. La sola Next prevede un fatturato di 75 milioni e vanta un portafoglio ordini di 80 milioni.

“Dopo le consegne estive e il salone Cannes – afferma Di Matteo – confermiamo le previsioni di budget con un valore della produzione di circa 70 milioni di euro ed un portafoglio ordini di 80. Tirano gli AB Yachts, con 5 unità vendute con consegne fino al prossimo inverno, con AB100 ed AB80, oltre al nuovo AB120 ancora da presentare sul mercato, ma già venduto. Bene anche il marchio Maiora con 3 unità del tipo 35 Exuma e Maiora 30, da consegnare ad un anno. Collaboriamo con Studio Archea sui nuovi prodotti, come AB100 Elegance, ma a breve lo scenario è denso di nuovi lanci. Stiamo facendo sforzi commerciali nel Nord America, nel Far East e nel Middle East, per consolidare presenza e rapporti di collaborazione più stabili. Sono iniziative che porteremo a regime il prossimo anno e che ci permettono di guardare al futuro con ottimismo. Come ottimista é ancora l’outlook, la previsione, per la cantieristica italiana, che si riconferma leader nel mercato, almeno nelle categorie di prodotto fino ai grandi progetti custom, i gigayachts per intenderci.”

L’azienda appare solida anche di fronte a uno scenario del mercato oscillante. “ E’ presto per conclusioni di lungo respiro – spiega l’ingegnere – L’impressione è che Far East ed Europa tenderanno a stabilizzarsi per la crisi internazionale, scarsità di alcune merci, crisi energetica con inflazione trainata dai costi ed allungamento dei tempi di consegna di nuove imbarcazioni. Elementi che sono un mix deleterio sulla propensione all’acquisto degli armatori, mentre sono ancora molto forti i mercati americani che hanno inflazione guidata da un eccesso di domanda, nessun problema occupazionale ed un dollaro forte. Così come per il Middle East. Sono ricomparsi al salone di Cannes i potenziali compratori di paesi bloccati dalla guerra russo ucraina, ma è ancora troppo presto per una lettura in chiave di politica internazionale. Tutti gli operatori del settore confermano quindi ottimismo nel breve termine. Aspettiamo i saloni americani, invece, per confermare l’outlook, nel medio termine”.

Walter Strata