Nessuno (o quasi) vuole fare lo stalliere

Centro ippico cerca un addetto, offre contratto e alloggio: «Tanti rispondono, poi scappano»

L'istruttore Marco Del Cistia

L'istruttore Marco Del Cistia

Viareggio, 14 agosto 2019 - La sveglia suona all’alba. Perché alle 6, che sia estate oppure inverno, bisogna portare il fieno ai cavalli. Poi comincia il giro per la pulizia delle stalle. Che piova, con gli stivali che sprofondano nel fango; o con il sole che picchia sulle spalle. Non c’è tempo che tenga, e nemmeno festivi. Quello dello stalliere è un lavoro antichissimo, fatto di gesti semplici ed esperienze millenarie. E’ anche un lavoro duro, un mestiere che nessuno (o quasi) vuole più fare. 

Per settimane e settimane, tra gli annunci di lavoro pubblicati sul nostro giornale, abbiamo letto e riletto l’offerta del “Centro ippico Burlamacco”: «Si cerca addetto per pulizia stalle», stringato e chiaro. «Trovarlo però – racconta Marco Del Cistia, istruttore ippico e socio del centro – è più difficile di quanto si pensi». A dir la verità in tanti si sono presentati per candidarsi, «e altrettanti alla fine hanno desistito» dice Marco. Qualcuno non ha aspettato nemmeno di concludere la giornata: «Ti racconto questa, per capire. E’ arrivato un candidato X e ci siamo subito messi all’opera. Gli ho spiegato che all’alba i cavalli hanno fame, gli ho mostrato come si sistema una stalla, con la pala, la forca, la carriola. Lui ha ascoltato con attenzione, poi ad un certo punto ha chiesto di andare in bagno... Non è più tornato». Se n’era andato, scappato al galoppo. Più veloce di Furia. E’ andata (un po’) meglio con il candidato Y: «finita la mattinata – prosegue Del Cistia – ci siamo dati appuntamento per il pomeriggio. Ma a quell’appuntamento non si è più presentato, così ho provato a chiamarlo. Gli ho inviato messaggi su WhatsApp. Ma niente, è scomparso anche lui». Adesso è arrivato in prova un ragazzo, «Ha ventiquattro anni. E’ un rifugiato politico, originario del Kenya e residente a Torre del Lago. Ha una grande sensibilità, dote necessaria per stare a contattato con i cavalli, e non pare spaventato dal lavoro. Vedremo come andrà». 

Il Centro ippico Burlamacco si trova in via Fosso Matelli, in padule, nell’ultimo squarcio di campagna rimasto in città. Qui vivono una cinquantina di cavalli, alcuni liberi altri nei box. «E’ di loro, tra i corsi per i bambini e le gare di salto agli ostacoli, che ci occupiamo. L’impegno quotidiano, con turni di riposo a rotazione, va dalle 6 a mezzogiorno. La paga è 900 euro, con contratto regolarmente registrato. E offriamo anche l’alloggio all’interno del maneggio, con aria condizionata e le utenze pagate». «Il lavoro – conclude – è certamente impegnativo, magari fuori moda. Ma anche ricco di soddisfazioni per lo scambio continuo con i cavalli. Sono affettuosi, giocherelloni, conservano uno spirito libero. Sono empatici, comprensivi, profondi. Hanno molto da insegnarci».