Pietrasanta: multe non pagate, in arrivo ingiunzioni per 4 milioni di euro

Gli importi sono relativi al 2017-2018 per un totale di ben 9.400 pratiche. Cosci: "Il momento è difficile, ma all’epoca non c’era la scusa del Covid"

Uno degli autovelox attivati nel febbraio 2021 sulla provinciale Vallecchia

Uno degli autovelox attivati nel febbraio 2021 sulla provinciale Vallecchia

Pietrasanta, 24 settembre 2022 - Poco più di 9.400 sanzioni non pagate tra il 2017 e il 2018. Per un totale che sfiora i 4 milioni di euro, non proprio noccioline per un Comune medio-piccolo. Al di là dei motivi che hanno spinto così tanti automobilisti a non versare quegli importi, la burocrazia non sente discussioni. In questo caso con una certa fretta perché i cinque anni di prescrizione stanno per scoccare e quella maxi-cifra da riscuotere va messa a ruolo. Nessuna caccia alle streghe, quindi. Ci sono norme dello Stato che fanno il loro corso e al quale nessun ente può sottrarsi. Le sembianze sono quelle delle ingiunzioni che stanno per partire all’indirizzo dei morosi.

L’elenco è stato comunicato pochi giorni fa dalla ditta “Imposte comunali affini“ (Ica) alla polizia municipale, con l’ingiunzione che prevede una scadenza di 30 giorni sia per pagare il dovuto che per fare ricorso. Notevoli, come detto, le cifre in ballo: 1,1 milioni per il secondo semestre 2017 (2.400 pratiche), 670mila euro per il primo semestre 2018 (1.400) e 2,2 milioni per il secondo semestre 2018 (5.600). Persone, negli anni, sollecitate a vuoto: dal pagamento entro 5 giorni con riduzione del 30% a quello successivo, ridotto ma senza lo sconto entro 60 giorni, fino al doppio della multa originaria e l’opzione rateizzazione. Col rischio, ora, di arrivare all’ extrema ratio del fermo amministrativo del mezzo. "Le cartelle arriveranno in un periodo difficile per tutti – dice l’assessore alla polizia municipale Andrea Cosci – ma all’epoca la scusa del Covid non c’era. Tra l’altro c’è sempre una quota che non riusciremo mai a riscuotere. Ricordo che le ingiunzioni arrivano non per volontà della giunta, che è obbligata da enti superiori ad applicare la legge".