Camaiore, è morta Stefania Campetti, direttrice del Museo Archeologico

Aveva 66 anni

Camaiore, 15 giugno 2017 - E' morta Stefania Campetti, ideatrice del progetto del Museo Archeologico di Camaiore e sua direttrice fino a due anni fa. A lei verrà dedicata una sala all’interno del museo. Aveva 66 anni. Personaggio bello ma ‘scomodo’, perché dedito ad una passione forte e a posizioni nette senza sfumature, la Campetti se n’è andata in poco tempo a causa di una brutta malattia.

Per lei anche la morte non ha avuto mezze misure: studiosa di archeologia e esperta di reperti del Neolitico, maggiore esperta del sito di Grotta all’Onda, dell’Acquarella, viaggiatrice instancabile è laureata da giovanissima , ha avuto la fortuna di svolgere un lavoro che incarnava la sua passione: tante battaglie in nome di una qualità dello studio e della realizzazione dei progetti con il Comune e con le scuole.

Lei ha dedicato al nuovo Museo Archeologico oltre trent’anni: abitava a San Giuliano di Pisa e ogni mattina fino al 2015 raggiungeva la sua postazione al Palazzo Tori Massoni battagliando con tutti i sindaci in nome di un prestigio per Camaiore, di una coerente precisione che molti trovavano esagerata.

Ma la Campetti era fatta così: memorabili le lotte con il Gruppo archeologico, a cui aveva aderito appena giunta in città, anche per i recenti ritrovamenti dei Pennati a Greppolungo e le mostre sui Liguri Apuani. Aveva anche ideato un gioco da tavolo per insegnare l’archeologia ai ragazzi delle scuole e le ‘Notti al museo’.

Il Museo di Camaiore si è inaugurato nel dicembre 2015 e lei aveva lavorato a fianco di Marzia Bonato, attuale direttrice. Anche il sindaco Alessandro Del Dotto ne ha sperimentato la volontà, la testardaggine su certi temi che le erano carico me figli. Eppure ha stabilito di dedicarle una sala del museo di cui Stefania aveva redatto il progetto per il finanziamento regionale. Tanti messaggi sui social ieri : Luca Santini, storico dell’ufficio cultura, il consigliere Jan Vecoli, che la ricorda disponibile al momento della propria laurea, Olga Rita Rovai assessore alla cultura e molti altri. Le sue mail chilometriche, ma pregnanti e pertinenti ci mancheranno. Voleva essere sepolta in Africa, Marocco o Tunisia: era decisa. Anche in questo.