Morta in albergo a 39 anni. L’autopsia chiarirà il mistero

Le indagini: madre e fratello chiamati in tribunale

Un mezzo del 118 (Foto archivio)

Un mezzo del 118 (Foto archivio)

Viareggio, 11 novembre 2018 - Sono in corso le indagini per far luce sulla morte della donna di 39 anni, originaria di Viareggio, trovata cadavere venerdì mattina in un affittacamere di via Saponiera a La Spezia.

Il pubblico ministero Federica Mariucci domattina conferirà l’incarico per l’autopsia sul corpo della vittima, che sarà effettuata dall’anatomopatologa Susanna Gamba. Trattandosi di accertamenti tecnici non ripetibili, sono stati convocati al palazzo di giustizia della Spezia anche la madre e il fratello della vittima, entrambi residenti a Viareggio, in qualità di persone offese.

Ad uccidere la donna è stata con ogni probabilità un’overdose di eroina, ma cosa sia accaduto con esattezza nella stanza dell’affittacamere non è ancora chiaro. Il tunisino di 37 anni che era con lei è indagato in stato di libertà per la morte come conseguenza di altro delitto, in base all’articolo 586 del codice penale. Ma se l’esame autoptico dovesse confermare il decesso per overdose di eroina, allora potrebbero scattare ulteriori provvedimenti per il nordafricano, difeso dall’avvocato di fiducia Alessandro Silvestri. Lui, da molti anni in Italia dove risulta che abbia anche un figlio, nega di aver procurato la dose di eroina che potrebbe essere stata letale alla 39enne viareggina. Alla polizia ha raccontato che si era trovato con la vittima, conosciuta come tossicodipendente, solo per ‘consumare’ insieme.

M.B.