Moria di pesci nel fosso, il Comune porta il caso in tribunale

Camaiore: il sindaco solleva la questione delle competenze per la rimozione

Morìa di pesci (foto d'archivio)

Morìa di pesci (foto d'archivio)

Camaiore (Lucca), 9 giugno 2019 - Il sindaco Alessandro Del Dotto annuncia il ricorso al Tar contro Regione e Consorzio di Bonifica. Se i pesci nei fossi muoiono, tocca infatti al Comune intervenire. "Un’assurdità – sostiene Del Dotto – : allora aboliamo i Consorzi". Di recente la moria di pesci nel fosso Fillungo di Capezzano Pianore ha riportato in ballo questo problema: l’Arpat ha eseguito le analisi non rilevando per ora cause strane. Solo poca acqua, sporca e calda. Ma i pesci sono rimasti là, ammassati lungo gli argini. "Per ragioni igienico sanitarie è stato chiesto al Consorzio di Bonifica di rimuovere pesci morti dal corso d’acqua del Fillungo, di sua esclusiva competenza – scrive Del Dotto alla Regione e al Consorzio – La risposta è stata negativa ed è stato chiamato in causa questo Comune. Si apprende solo adesso che la stessa è legata a un provvedimento dirigenziale, a carattere generale, emesso dalla Regione Toscana".

Essendovi potenziali rischi di inquinamento oltre che igienico sanitari, il Comune dunque procederà all’intervento, tuttavia con molteplici riserve: "Infatti comunico, anche attivando l’Avvocatura Comunale, che il Comune si riserva di proporre ricorso al Tar contro il provvedimento del Consorzio e contro la determinazione dirigenziale regionale, salvo impugnare anche altri atti non ancora conosciuti". Inoltre richiederà i costi dell’intervento al Consorzio stesso.

"Da un punto di vista politico – prosegue il sindaco – segnalo l’assurdità di una Regione che consente con provvedimenti dirigenziali al Consorzio di incassare soldi attraverso tributi gravanti sui cittadini (tributo di bonifica) e poi non imporgli di spendere dette risorse per i compiti istituzionali che, invece, sono regolarmente riversati sui Comuni (lavarone, pesci morti, rifiuti ecc.) i quali devono poi trovare le risorse nei loro piani finanziari, con enorme danno per le previsioni finanziarie e più in generale per la spesa pubblica".

Insomma , se le funzioni dei Consorzi devono essere pagate due volte, mentre loro incassano soldi senza obbligo di spenderli e mal facendo manutenzione, allora tanto vale abolirli e potremmo proporlo al Governo e mettere tutto in testa ai Comuni. «E’ ingiusto, illegittimo e assurdo e come Comune ci schiereremo attivamente contro questa inaccettabile impostazione – chiude il sindaco – . E per fortuna che era in programma per la prossima settimana un incontro per trovare forme di collaborazione fra enti".

Isabella Piaceri