Torna l’ipotesi migranti a Viareggio, «Le barricate se arrivano in trenta»

Sopralluogo di Asl e prefettura in via Sauro. I residenti: «L’immobile ai viareggini»

La raccolta firme contro il progetto-migranti

La raccolta firme contro il progetto-migranti

Viareggio, 5 ottobre 2017 - Nervi tesi ieri mattina in via Sauro dove si attende un possibile e sempre più imminente arrivo di migranti. I responsabili della Croce Rossa hanno accompagnato prefettura e Asl a effettuare la verifica dell’immobile al civico 73, per stabilire quante potrebbero essere le persone da accogliere in quei locali. Un sopralluogo con imprevisto, dato che il cancello dell’edificio di proprietà della Cri, era sigillato da un lucchetto piazzato da mano ignota: è stato quindi necessario l’intervento dei vigili del fuoco, che ha destato ancora di più l’attenzione dei vicini di casa. Riaccendendo tensioni e paure tra le parti. «Sporgeremo denuncia per questo atto» annuncia il commissario della Cri, Fabrizio Cestari. «Quella casa venga piuttosto destinata a famiglie viareggine senza tetto» è l’appello dei residenti.

«La Croce Rossa si è ben guardata dall’avvisare i cittadini del sopralluogo – lamenta Roberta Marchi, battagliera portavoce degli abitanti di via Sauro – e quando ho chiesto direttamente informazioni, sono stata trattata con indifferenza. Addirittura cercavano di chiudermi il cancello in faccia. Eppure abbiamo fatto di tutto per mantenere un profilo conciliante, dicendoci favorevoli all’accoglienza di una sola famiglia. Invece quella verifica tecnica non vorrei che fosse preludio di altra soluzione: si fa presto a mettere dentro letti a castello e a organizzare un accampamento da trenta persone. Con prevedibili conseguenze, visto che la strada si trova in prossimità della pineta dove tutti sappiamo cosa succede. Non resteremo certamente fermi di fronte a tale ipotesi – anticipa la presidente del comitato dei residenti – dato che abbiamo iniziato una battaglia e intendiamo portarla in fondo. Qui c’è gente che ha davvero bisogno di un alloggio e il Comune, che gestisce il sociale, non può e non deve tirarsi fuori da questa vicenda».

Nel frattempo il commissario dell’associazione anticipa che verrà fatta denuncia contro ignoti per quel lucchetto ai cancelli «e valuteremo la necessità di piazzare telecamere se ci saranno altri atti ai danni dell’immobile della Croce Rossa». «Ribadisco – rimarca con forza Fabrizio Cestari – che la casa resterà a disposizione fino al 31 dicembre per progetti di accoglienza: se nessuna associazione farà richiesta di gestione, dal 1° gennaio sarà destinata per fini istituzionali della Cri. Noi non abbiamo personale adeguato per seguire direttamente l’ospitalità di migranti e ci limitiamo a fornire un alloggio. Se queste cose non le fa la Croce Rossa, chi dovrebbe farle? Il sopralluogo era semplicemente un passaggio obbligatorio per la verifica dei locali e degli impianti, così da decidere quante persone potrebbe accogliere. Non sono emerse particolari criticità perchè si tratta di un’abitazione ampia e recentemente ristrutturata».