"Mi faccio subito il vaccino Anzi, meglio aspettare"

La possibilità che nel 2021 arrivi la prevenzione contro il terribile Coronavirus divide la popolazione: e i giovani sembrano i più convinti a farselo iniettare

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Il vaccino contro il Covìd sembra essere ormai solo questione di tempo. Una bellissima notizia, almeno in tempi normali. Ma ai giorni nostri, con negazionisti, no-vax e complottisti vari che infuriano e imperversano, è scattata l’inevitabile polemica. E allora siamo andati a chiedere ai viareggini – giovani e meno giovani – se, quando il vaccino verrà rilasciato, se lo faranno somministrare.

"Assolutamente sì – la posizione di Andrea Bargellini, fascia d’età attorno ai 30 anni –, me lo faccio. Chi parla di cinqueotto anni per lo sviluppo di un vaccino esagera. In realtà ne servono mediamente un paio. Ma questo vale per i tempi normali, quando ogni ditta mette una squadra a lavorare su una determinata malattia. In questi mesi ci sono state assunzioni, finanziamenti enormi sia privati sia pubblici, e soprattutto la concentrazione delle energie in un’unica direzione. In questo modo i tempi inevitabilmente si tagliano. Quindi se il vaccino esce, in particolare quello della Pfizer, non solo lo faccio io, ma lo faccio fare anche all’anziano che ho in casa. E’ l’unica soluzione per uscire da questa crisi: in alternativa, dal punto di vista sanitario sappiamo tutti quel che bisognerebbe fare, ma poi chi ci pensa a quelli che morirebbero di fame?". Un’idea condivisa da Eleonora Sacchetti, anche lei giovane. "Pure io mi farei subito il vaccino – spiega –; è l’unica maniera per tutelare sia la salute, sia l’economia".

Nella fascia d’età più ’adulta’, le sensazioni attorno al vaccino sono positive, anche se con qualche riserva. "Se riescono a svilupparlo lo faccio di sicuro – racconta Giancarlo Giannecchini –, altro che dubbi. E pensare che c’è pure gente che non porta la mascherina e altri negazionisti vari...". Sulla stessa lunghezza d’onda Mario Lucchesi: "Non ci penserei due volte a vaccinarmi – dichiara – e non finisce qua: a chi non si vaccina, farei firmare una dichiarazione con cui rinuncia alle cure del sistema sanitario nazionale nel caso in cui contraesse il Covìd. Non so in quanti, a quel punto, terrebbero il punto".

C’è anche chi, come Alessandro Papeschi, rimanda ogni decisione al momento opportuno. "Per adesso, pur rispettando tutte le prescrizioni e le regole anti contagio, cerco di pensare il meno possibile al Covìd – racconta –; ho smesso anche di seguire i tg, è tutto un bombardamento di Coronavirus. Non sono un no-vax, ma per quanto riguarda il vaccino, deciderò quando si saprà con certezza che è sicuro". Gli fa eco Stefano Pucci: "Quando saprò che non ci sono controindicazioni, lo farò – dice – ma un noto medico ha detto che lui, in questo momento, eviterebbe".

Daniele Mannocchi