Mensa, arriva lo sconto per fratelli. Anche il nido si paga in base all’Isee

Nuove tariffe per i servizi scolastici. "Un aiuto ai redditi più bassi"

BILANCIO L’assessore Laura Servetti illustra le novità nel calcolo delle rette per le mense e gli asili nido comunali

BILANCIO L’assessore Laura Servetti illustra le novità nel calcolo delle rette per le mense e gli asili nido comunali

Viareggio, 10 agosto 2018 -  Mense e nidi con rette direttamente proporzionali al reddito delle famiglie. Questo quanto deliberato dall’amministrazione Del Ghingaro nel corso dell’ultima riunione di giunta: le tariffe – che entreranno in vigore dal primo gennaio – sono state rimodulate con l’introduzione di un sistema di tariffazione “lineare” cioè strettamente correlato in misura proporzionale, all’Isee di ciascun utente. Inoltre, le soglie di reddito adottate corrispondano a precisi parametri nazionali (REI) e regionali e individuano una “fascia di rispetto” da tutelare.

Nel dettaglio, la mensa sarà gratuita per le fasce di reddito che presentano un Isee inferiore a 6mila euro. Da 6mila a 16.500 costerà da un minimo di 45 centesimi a un massimo di 5,35 euro. Da 16.500 a 20.500 il costo di un pasto varierà da un minimo di 5,35 a 5,70 euro; da 20.500,01 a 36.151,98 da 5,70 a 6,70 euro, che è anche il costo massimo e quanto pagheranno tutti quelli che presenteranno un Isee superiore a 36mila euro. «A questo va aggiunto lo sconto fratelli – spiega l’assessore al bilancio Laura Servetti – che è un’assoluta novità»: infatti, in caso di famiglie con più figli iscritti al servizio, viene riconosciuta un’agevolazione consistente nell’applicazione di una percentuale di sconto del 20% sul costo del pasto dei fratelli.

Le tariffe e le agevolazioni tariffarie sono concedibili soltanto ai residenti del Comune di Viareggio, mentre ai soggetti non residenti nel territorio comunale si applica la tariffa massima di 6,70 euro. «Ponendo a 6mila euro il limite della fascia di ingresso al pagamento – aggiunge Servetti –, si ha il conseguente effetto dell’esenzione per un numero più alto di utenti. Allo stesso modo, l’aumento a 16.500 della prima soglia intermedia comporta un minore esborso medio per chi era ricompreso in precedenza nelle fasce di compartecipazione. Il differente approccio comporta una variabilità più alta delle tariffe, strettamente calcolate in base al reddito, con diminuzioni per utente anche fino a 1,32 euro a pasto».

Stesso discorso per il servizio di asilo nido, dove restano invariate le fasce di reddito Isee ma dove lo scatto tra uno scalino e l’altro è, adesso, direttamente proporzionale al reddito. Quindi per Isee fino a 5mila euro il tempo lungo costerà 25 euro, da 5mila fino a 20mila il costo varierà da un minimo di 25 euro a un massimo di 339 euro, 340 euro invece per gli Isee superiori ai 20mila euro. Per il tempo corto si applicano le stesse tariffe ma scontate nel 30%. Anche in questo caso, la tariffa è ridotta del 20% per le famiglie che contemporaneamente abbiano due o più bambini frequentanti.