"Maxi tasse sulle abitazioni vuote Così si può risolvere il problema"

La proposta di Unione Inquilini per superare lo stallo che mette in crisi le famiglie

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Con la pandemia e poi la guerra e conseguenti i rincari delle utenze gli sfratti sono triplicati. La sofferenza nel trovare un’abitazione e nel mantenerla è in costante aumento a Viareggio e in Versilia. A fare il punto della situazione è Michelangelo Di Beo dell’Unione Inquilini. "Solo se hai un stipendio molto alto puoi trovare qualcosa – analizza – altrimenti è molto difficile. Purtroppo le situazioni di emergenza aumentano a causa della pandemia, della guerra, dei salari più bassi e del caro bollette". Prima delle sfratto gli utenti si rivolgono al sindacato, che ha poche carte in mano. "Ci chiama soprattutto la fascia popolare, ma trovare un affitto da 500 euro a a Viareggio è impossibile, bisogna andare sulle colline o sui monti. Anche i giovani, che hanno un lavoro da 1200 euro al mese, non riescono a trovare a Viareggio se non in coabitazione, per le famiglie con figli è una tragedia. Il Comune non ha un piano casa e naviga a vista, sistema le donne con figli due settimane negli alberghi e per il marito c’è la macchina o la strada. L’amministrazione di Viareggio ha grosse difficolta a reperire case". Per il battagliero Di Beo la soluzione è calmierare i canoni e aumentare le tasse a dismisura sugli immobili vuoti. "Altrimenti non c’è soluzione - conclude - se non costruire o reperire case popolari a canone sociale".

Infatti, navigando sui siti specializzati, come casa.it, nella sezione affitti si possono trovare occasioni, ma solo da settembre a maggio. E’ la situazione drammatica di Viareggio, che coinvolge un po’ tutta la Versilia, dove trovare un affitto a lungo termine è un’impresa. Lo stesso discorso sembra abbracciare tutto lo stivale. Unione Inquilini con Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet e Uniat si sono quindi uniti ed esprimono "una forte preoccupazione per la situazione abitativa, caratterizzata dai pesanti riflessi della emergenza sanitaria, dalla ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole (che si stimano dai 130mila ai 150mila in Italia), dalle decine di migliaia di esecuzioni immobiliari sulla prima casa, dalla forte incidenza sui costi dell’abitazione, già proibitivi. Per non parlare dei rincari dal 60 al 100% delle utenze domestiche e sugli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico, oltre al dato di ripresa dell’inflazione". Anche i dati rilevati dall’Istat sull’aumento della povertà assoluta nel 2020, con 866mila famiglie che vivono in affitto e che corrispondono al 43% del totale delle famiglie indigenti, confermano la gravità dell’emergenza abitativa in Italia".

D.P.