Lockdown di sangue: la denuncia di 29 donne

Le operatrici della "Casa": "Durante la quarantena c’è stata un’ impennata delle violenze di genere". Sventato un femminicidio in Versilia

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Nell’anno del Covid, la giornata contro la violenza sulle donne assume una connotazione diversa dal solito. Sì, perché il lungo periodo del lockdown ha esasperato questa piaga, che come testimoniato più volte da operatori e forze dell’ordine, colpisce in particolar modo chi ha una relazione e convive. La Versilia non fa eccezione: a raccontarlo è la presidente della Casa delle Donne di Viareggio Ersilia Raffaelli, che scatta una fotografia impietosa. "La nostra zona è in linea con il resto d’Italia - spiega - : anche qui, durante il periodo della quarantena i casi di violenza sono cresciuti, e non poco. Non abbiamo ancora le cifre ufficiali perché saranno elaborate a fine anno, ma posso anticipare che la situazione si è decisamente inasprita a causa delle convivenze forzate e che in tutto 29 donne hanno cercato il nostro aiuto durante ed immediatamente dopo il lockdown". Persone la cui vicenda ha anche sfiorato esiti tragici. Come nel caso della donna straniera - per mantenere la segretezza e l’anonimato assicurato alle vittime che si rivolgono al centro, non sono stati diffusi ulteriori dettagli, ndr - che ha rischiato di esser letteralmente ammazzata di botte dal compagno. "Un femminicidio scampato" per Raffaelli. A far terminare questo incubo, è stato un messaggio Whatsapp. "Abbiamo pensato ad un mezzo che le donne in difficoltà avrebbero potuto usare anche durante il confinamento: ci è arrivata questa richiesta di aiuto disperata e abbiamo subito lanciato l’allarme".

Che si è concluso con un happy end, se così si può chiamare un epilogo dopo tanto dolore: la vittima è ora ospite di una struttura protetta, dove è stata condotta dopo l’intervento delle forze dell’ordine e aver ricevuto lassistenza consultoria. "L’uomo violento, con l’isolamento si è sentito legittimato ad aumentare le minacce e ad avere il possesso completo della vittima.

Ma le donne hanno dimostrato che non sono soggetti deboli e se hanno gli strumenti giusti sono capaci di chiedere aiuto". Così, un messaggio inviato al numero 3343485842, magari dal bagno o mentre si compra il pane, una chiamata al numero verde 800800811, che fa riferimento alla Casa delle Donne ed al centro antiviolenza collegato L’una per l’altra, o ancora al numero nazionale 1522, può far la differenza fra la vita e la morte. Tutti servizi gratuiti per aiutare più persone possibile. Sono state circa 200, ad oggi, le vittime che hanno cercato aiuto nel territorio nel 2020: un dato in linea con quelli precedenti. Uno è quello che fa più specie e rompe gli stereotipi: l’80% delle violenze è commesso da un uomo con cui la vittima ha una relazione di intimità, percentuale che vede in linea la Versilia, l’Italia e l’Europa. "Si dice che l’assassino abbia le chiavi di casa" commenta la Raffaelli. E se nel periodo della zona rossa non ci sono state nuove impennate, i numeri, ma soprattutto il racconto di queste esperienze tragiche, parlano chiaro: il 25 novembre è una ricorrenza da onorare 365 giorni l’anno.

Chiara Tenca