"Laboratori per i tamponi in ogni ospedale"

Del Ghingaro, presidente della Conferenza dei sindaci, chiede all’Asl misure straordinarie e flessibilità: "E’ un’emergenza eccezionale"

L’impennata dei contagi Covid e dei ricoveri preoccupa i primi cittadini della Versilia al pari degli allarmi dei sindacati della sanità. Che succede al sistema dei tamponi? Gli addetti dell’ospedale del Lido sono sufficienti? Tutti vogliono rapporti più stretti con l’Asl, come ai tempi del lockdown. Giorgio Del Ghingaro ha convocato per lunedì in video la Conferenza zonale dei sindaci con i dirigenti Asl, e successivamente convocherà anche la Conferenza d’area vasta: "La situazione non mi piace. Siamo di fronte a un evento eccezionale e servono risposte eccezionali".

L’improvvisa crescita dei numeri non promette nulla di buono: "In pochi giorni i contagi sono lievitati, abbiamo riaperto il reparto Covid passando da 14 a 21 letti, crescono i ricoveri in terapia intensiva. Da inizio pandemia abbiamo superato le soglie psicologiche dei mille contagi in Versilia, e tremila in provincia. Per fortuna finora abbiamo avuto ‘solo’ 81 morti con età media elevata, ma 67 nuovi positivi in un giorno sono troppi. Per questo ho convocato la Conferenza dei sindaci". Del Ghingaro ha ben presenti le criticità lamentate dai sindacati: "Nell’emergenza vanno attivate tutte le forze possibili, se c’è da spostare personale sanitario serve grande flessibilità. Non tutti i 100 nuovi medici promessi per l’area vasta sono arrivati, e se c’è bisogno di coinvolgere i privati, allora lo si faccia".

In queste ore scricchiola l’efficienza della rilevazione e degli esami dei tamponi. Ritardi e confusione nelle risposte sono evidenti. Il problema si chiama programmazione e strutture: non riguarda le capacità dei professionisti della sanità, ma il loro numero e la distribuzione dei laboratori sul territorio. Per questo il presidente della Conferenza dei sindaci sprona l’Asl: "Se c’è bisogno di istituire centri di analisi dei tamponi in ogni presidio del territorio, lo facciano subito anche all’Ospedale Versilia. E’ un intervento modesto, possibile per ogni ospedale dell’Asl Nord Ovest".

Ma nonostante l’esperienza della primavera scorsa, e le notorie previsioni dei virologi che ora si avverano, la sanità toscana s’è infognata anche nel caos delle vaccinazioni antinfluenzali: il sistema non ce la fa, i pazienti cronici protestano. "Però le vaccinazioni sono programmate

– obietta Del Ghingaro – L’influenza mi preoccupa meno, il problema è il Covid". Eppure il rischio futuro è che, con l’arrivo delle sindromi influenzali stagionali, non tutti i malati potranno essere tempestivamente sottoposti ai tamponi per essere certi che sia influenza e non Covid. Si naviga alla giornata. E ora la nuova emergenza è l’imminente arrivo di ulteriori restrizioni a partire dal lockdown serale generalizzato, se non peggio.

"Se ci devono essere delle restrizioni – sottolinea Del Ghingaro – meglio ora che a Natale. Prima viene la salute, ma le ripercussioni socioeconomiche vanno gestite. Nuove chiusure dovranno prevedere aiuti concreti alle piccole aziende e ai cittadini fragili". Aiuti di Stato: quello che vuole le tasse lo stesso, tutte e comunque. "E’ un problema reale, gravissimo – conclude Del Ghingaro – Prima o poi bisognerà attivare i contributi europei, recovery fund o Mes che siano. La situazione è epocale, drammatica, come non si era più vista dall’epidemia di spagnola un secolo fa". Già: anche allora, dopo la prima ondata, sembrava finita e ovunque tutti tornarono alla normalità. Poi arrivò la strage raccontata dai libri di storia (per chi legge).

Beppe Nelli