La Terrazza, bella e impossibile E il travertino si sta già crepando

Lo storico balneare Foffo Martinelli lancia l’allarme: "Anni di attesa per trovarci in mezzo ai problemi"

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La nuova Terrazza della Repubblica era stata presentata a suo tempo come una delle massime espressioni della bellezza, leitmotiv dell’amministrazione in carica. Ma l’estetica è accompagnata anche dalla funzionalità? "Abbiamo aspettato anni per veder completare i lavori – commenta Rodolfo ’Foffo’ Martinelli, storico titolare del bagno Aurora che affaccia sulla Terrazza – e la prima estate senza cantieri a ridosso degli stabilimenti è comunque punteggiata da tanti problemi". Passiamo in rassegna l’elenco delle sue lamentele.

Transenne anti-sicurezza. Uno dei temi su cui più si è dibattuto è quello del passaggio dei mezzi pesanti sulla nuova pavimentazione in travertino. Per ovviare al problema, la Terrazza è stata chiusa con panettoni e transenne. "Ma se deve passare un’ambulanza?", si domanda Martinelli. In effetti, un caso c’è già stato: la settimana scorsa un mezzo di soccorso ha impiegato una ventina di minuti a raggiungere un bagno della Terrazza. I soccorritori hanno dovuto farsi largo spostando una transenna e zigzagando tra motorini e biciclette. "Si trattava di un calo di pressione, ma come la mettiamo se c’è bisogno di arrivare con urgenza?".

Travertino fragile. Sono passate poche settimane e la pavimentazione presenta già le prime crepe. Niente di apocalittico, per carità, ma la Terrazza è pur sempre nuova. "Se questo è l’andazzo – continua Martinelli – come sarà da qui a dieci anni?".

Caos parcheggi. I viareggini oculati l’estate si scordano di avere la macchina. Ma chi va al mare sulla Terrazza in bici o in scooter non se la passa bene: i parcheggi sono pochi e mal segnalati. "A braccio saranno forse 150 lungo tutta la Terrazza – spiega ancora il balneare –; ma a fronte di un bacino d’utenza di migliaia di persone sono un’inezia. Come si deve regolare chi viene al mare per parcheggiare?". L’inevitabile conseugenza è l’assiepamento selvaggio dei motorini nei vialetti. "E le vigilesse sono sempre pronte a multare... ma come si fa a multare senza dare un’alternativa?".

L’anarchia delle bici . In teoria, la Terrazza è affiancata da una pista ciclabile, forse un po’ scomoda con il percorso a zigzag ma comunque fruibile. Nella pratica, la maggior parte dei ciclisti si sposta usando l’ampia Terrazza, facendo lo slalom tra i pedoni che attraversano per andare al mare.

Panchine? No grazie. Per rendere appetibile la Terrazza a chi ama passeggiare e non relegarla a mero attraversamento per raggiungere il mare, il Comune ha installato delle sedute. Anche in questo caso, forse più belle che funzionali. "Hanno messo le panchine di design, ma non hanno neppure lo schienale e sono scomodissime – sottolinea Martinelli –;e infatti non ci si siede nessuno. Quei pochi che lo fanno di giorno, poi, saltano subito su perché restano scottati".

Un’oasi di pietra. "Hanno realizzato anche il vialetto per passeggiare – chiude Martinelli –; avevano detto che sarebbe stato all’ombra, ma ad oggi l’unico verde presente è l’erba delle aiuole. Come si fa a passeggiare d’estate senza ombreggiatura? Il risultato è che la Terrazza è bella, ma resta deserta".

Daniele Mannocchi