La stagione di prosa al tempo dei due teatri

A Viareggio il teatro Pacini fu distrutto dalle bombe e non fu ricostruito. Il Politeama ha poi ospitato i grandi artisti, ma ora è chiuso

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Il teatro di prosa è, senza dubbio, la prima forma di spettacolo. Dagli antichi anfiteatri tanto cari ai greci e ai romani, che ne gremivano le scalee, dalle sale di corte alle piazze dei centri maggiori fino ai teatri veri e propri del 6700, è stato un susseguirsi di emulazioni per dimostrare che uno era più bello e più grande dell’altro. Anche Viareggio aveva il proprio fino a che fu distrutto dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale: il teatro “Pacini” all’inizio della via Garibaldi. Accadde così che Viareggio è rimasta, senza un teatro pubblico.

Fortuna volle, è il caso di dirlo, che lungo il “Canale Burlamacca” il “Cinema Teatro Politeama” (a gestione privata) interrompeva le proiezioni di pellicole per ospitare, secondo un programma prestabilito, le maggiori compagnie di giro per ospitare, appunto, il teatro di prosa. Da Glauco Mauri a Mariano Rigillo, da Salvo Randone a Gigi Proietti – tanto per citare alcuni attori di rilievo - hanno calcato il suo palcoscenico, tanto è vero che quasi sempre veniva registrato il tutto esaurito. Poi il patatrak per ragioni fiscali, l’inagibilità e la susseguente pandemia ne hanno concluso la storia. Per cui da diversi anni Viareggio è senza un teatro e senza stagioni invernali di prosa; e per una città di 60mila abitanti è un gravissimo handicap, soprattutto ora che tutte le sale di spettacolo non hanno più limitazioni di posti. Pietrasanta, secondo centro della Versilia, oltre ad avere a Marina un teatro all’aperto nel parco della Versiliana, ne ha anche uno comunale nella centralissima piazza del Duomo. Un teatro che di recente ha subito un restauro decisamente migliorativo e che quindi è pronto alla ripartenza per una stagione di prosa che prima della pandemia era diventata l’unico punto di riferimento per la riviera versiliese.

Ormai impossibilitata ad avere un teatro comunale, allo stato attuale delle cose Viareggio è destinata a restare orfana di un qualsiasi teatro. Quindi, per coloro che a Viareggio sono appassionati di spettacoli di prosa, nella migliore delle ipotesi saranno costretti a recarsi nella “Piccola Atene”, se non addirittura al “Giglio” di Lucca (recentemente restaurato) o al “Verdi” di Pisa, fortunatamente ambedue comunali.

Mario Pellegrini