"Quanto emerso sui social e ripreso dai quotidiani riguardo la mia persona è assolutamente falso. Non è mia abitudine approfittare di una posizione ‘privilegiata’, soprattutto in un contesto come quello ospedaliero". Smentisce di aver goduto di un trattamento privilegiato la ministra Daniela Santanché, che martedì – intorno alle 21.30 – si è recata al Pronto Soccorso del Versilia per accompagnare il compagno, Dimitri Kunz, colpito da una forte cefalea.
A sollevare il caso è stato un utente, che in attesa di poter far visita ad una parente ("Ho aspettato sei ore per poterla vedere") ha raccontato di aver visto un Suv, scortato dai carabinieri, "entrare direttamente nella camera calda riservata alle ambulanze". E mentre "è stato concesso loro di fare entrare 56 persone, a me e alle altre decine di persone in attesa – ha ribadito – invece non è stato permesso di vedere alcun familiare".
"Non ho saltato nessuna fila" ha ribadito ieri la ministra. Come è stato anche confermato dalla Asl, che sulla vicenda è intervenuta spiegando che "Ai personaggi popolari, analogamente a quanto avviene per ogni altro utente, si assegna un codice di priorità che viene rispettato". E così "è accaduto anche martedì, con attesa in linea con quella degli altri pazienti". "Può venire attivato però – ha aggiunto la Asl – un ‘“corridoio di tutela della privacy“ soprattutto se richiesto dalle forze d’ordine ". Rispetto poi alle visite esterne; "Oltre al paziente e al suo congiunto – ha chiarito l’azienda – sono entrate in più, alternativamente per avere informazioni, due persone, che non si sono quindi trattenute".
La ministra Santanché ha dunque spiegato di aver accompagnato al pronto soccorso il suo compagno "Seguendo le normali procedure previste per tutti, per giunta parcheggiando fuori dall’ospedale. Quanto è accaduto – rileva – è davvero pretestuoso. Non riesco a capacitarmi della cattiveria e falsità delle persone che sono disposte ad utilizzare qualsiasi situazione pur di attaccare. Come accade spesso, hanno preso un abbaglio". Mentre l’utente ha chiarito di "Non contestare tanto la procedura (riservata alle persone popolari)", ma il fatto che mentre alla ministra "E ad altre persone é stato concesso di far visita al parente" lo stesso "non è stato possibile per me e le altre persone in attesa".