La rivolta dei pescatori contro i tagli all’attività

La Commissione europea ha previsto una riduzione delle catture a strascico fino al 30%. "A rischio la sopravvivenza delle 40 barche viareggine interessate"

Migration

I pescatori viareggini sono in stato di agitazione, contro la proposta della Commissione europea sulla riduzione dello sforzo di pesca, che si aggira tra il 10% e il 30%, per la cattura a strascico nel Mediterraneo occidentale. Così si metteno a rischio 14mila giornate di lavoro, dirette, senza contare l’impatto sulle attività connesse a valle, e nei settori che vi traggono giovamento. "Siamo addolorati quando pensiamo ad una richiesta come questa, che non ha basi scientifiche e non tiene conto delle risorse economiche che andrebbero perdute – dice Alessandra Malfatti presidente della Cittadella della pesca – . Solo a Viareggio, per le 40 barche da strascico interessate si ridurrebbero in modo non sopportabile le giornate di lavoro. Già ora le 186188 giornate all’anno sono poche per arrivare ad un risultato soddisfacente, e che salvaguardi ovviamente il pesce. Da notare che Livorno e La Spezia, ad esempio, hanno in media 200 giornate all’anno, perchè i loro porti non hanno grandi problemi in uscita con mare mosso. Contrariamente a Viareggio. E anche – continua Malfatti – occorre considerare che le micro imprese delle cooperative pescatori si sono tutte adeguate alle severe normative sulla sicurezza del lavoro, e sulle leggi in materia di salvaguardia ambientale. Ci sono stati grossi investimenti pubblici nelle infrastrutture dedicate, come il nuovo mercato del pesce, e la ristrutturazioone della darsena. E non solo a Viareggio. Con l’assessore regionale Stefania Saccardi ci incontriamo per coordinarci come cooperative toscane e anche nazionali. E non si pensi che nel 2021 le cose miglioreranno. La crisi continuerà per molto e noi pescatori siamo in evidente difficoltà e con la seguente filiera in sofferenza. Le piccole aziende delle 40 barche a stracisco, la lampara e le circa cento imbarcazioni della piccola pesca viareggine, chiedono alle autorità una risposta seria e decisa alle proposte europee, che evidentemente sono dettate da ragioni lobbistiche".

Le cooperative dei pescatori si sono subito rivolte al presidente della Regione, Eugenio Giani, e ai responsabili politici e ai dirigenti della Regione Toscana: "Abbiamo messo nero su bianco le criticità, tra le quali la flotta che si è ridotta del 40%, e che nella nostra zona comunitaria Gsa 9 la pescosità è aumentata. Inoltre, sono state implementate misure per la tutela dell’ambiente marino. Certo gli stock vanno preservati – conclude Malfatti – e questo può essere fatto soltanto con piani di gestione regionali, anche per fermare le imbarcazioni abilitate alla pesca mediterranea soltanto per il gambero, ma che in realtà pescano tutte le specie, 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana compresi sabato e domenica, fino al raggiungimento delle giornate previste dal permesso. L’Europa impone penalizzazioni ai propri stati membri, ma queste misure non portano alla fine reali benefici perché non riguardano più del 50% delle nazioni che si affacciamo sul Mediterraneo. E poi ci sono i pesca sportivi che, vendendo il prodotto a privati, ristoranti e pescherie senza tracciabilità, arrecano grossi danni all’economia".

Walter Strata